Il 09 Dic 2006, 20:37, Elio Fabri <elio.fabri_at_tiscali.it> ha scritto:
> Tetis ha scritto:
Se la carica e'
> > conservata particelle ed antiparticelle vanno sempre create in numero
> > pari, il significato della regola di superselezione e' che non ci
> > possono essere elementi di matrice di hamiltoniane che conservano la
> > carica fra stati di particella ed antiparticella.
> Questa non e' superselezione: e' una regola di selezione semplice...
> Superselezione significa (,a lo sai di certo) che _nessuna
> osservabile_ ha elementi di matrice tra quegli stati.
Questa definizione � pi� precisa, ma non � forse vero che ogni
osservabile dell'algebra delle osservabili che hanno significato
fisico pu� anche essere pensata come parte di un hamiltoniana?
Come potremmo pensare di misurare un'osservabile se questa
non agisse sulla evoluzione di un sistema?
> > Ed in effetti ad un certo punto del suo volume Weinberg tira fuori la
> > sibillina frase: "ma l'operatore parita' potrebbe non esser quello" si
> > riferisce al fatto che potrebbe non essere esprimibile da simmetrie
> > continue quali quelle che danno luogo alle correnti conservate (e
> > quindi alle regole di superselezione corrispondenti).
> Non so che cosa dica Weinberg, e cosi; fuori contesto non lo capisco.
> Ma di nuovo mi dici che correnti conservate danno regole di
> superselezione?
> Non c'entra!
Ma non sono io a dirlo, ad essere precisi occorrerebbe
aggiungere che la corrente conservata � sempre conservata.
Ma il punto � che pu� essere difficile distinguere fra una regola
di superselezione ed una regola di superselezione che ammette
un'esile eccezione. Questa difficolt� si intreccia con la questione
della definizione dello stato di vuoto e l'esistenza di un vettore
ciclico per l'algebra massimale delle osservabili compatibili.
Cio� le regole di superselezione nella teoria tradizionale
si esprimono a due livelli:
non esistenza di osservabili che discernono la fase di una
combinazione lineare ammessa
non esistenza di combinazioni lineari
come hai fatto notare altrove questo problema si risolve se
consideriamo l'algebra delle osservabili. Per via del fatto che
� solamente l'algebra ad individuare il sistema e per via del
teorema GNS.
Sempre rimanendo a livello classico, fino a prova contraria
ogni simmetria generale
di un sistema � ritenuta generalmente valida. La critica di Weinberg
che � stata ripresa da vari autori interviene proprio nel merito di questo
tema. La sua obiezione pu� essere esemplificata per il caso della
regola di superselezione fondamentale quella di spin. C'� una dimostrazione
di questa regola che si basa sul fatto che il gruppo SO(3) � un gruppo di
simmetria, questa dimostrazione non funziona se si ammette che il
gruppo di simmetria � SU(2). Per tornare in funzione richiede che il
gruppo di Lorentz sia un gruppo di simmetria. Ma la prima dimostrazione
del risultato richiedeva solamente l'inversione temporale.
> > C'e' di differente che il pi^0 ha vita media di un centesimo di
> > femtosecondo,
> Qualcosa di piu' magari, ma non e' importante.
E' quello, almeno secondo le tavole 2006 del Cern.
> > L'altra differenza e' nel fatto che i fotoni sono un poco come il
> > prezzemolo, mentre il pi^0 e' un poco meno universale.
> > ...
> > se i fotoni si possono stiracchiare su grandi distanze, i gluoni no.
> Capisco il punto.
>
> > Quindi i fotoni hanno qualcosa di essenziale in effetti, sono un poco
> > come il sale,
> OK, ma in fondo stai solo dicendo che nell'unificazione elettrodebole
> i fotoni sono i soli bosoni di gauge che conservano massa nulla...
Gi�.
> --
> Elio Fabri
>
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Received on Sat Feb 10 2007 - 04:12:56 CET