Re: Cosa nella natura e nell'uomo rende possibile la scienza
On 21 Giu, 12:51, filips <filips..._at_gmail.com> wrote:
> Con 'necessita'' intendo che probabilmente non c'e' molto da dire al di la' della mera constatazione del fatto che esiste questo uomo dotato di questa ragione e di questa autocoscienza, una natura che gli appare e lo circonda che innesca il lui bisogni di vario tipo: di carattere pratico, di semplice desiderio di rendersi conto e ordinare questi fatti nei piu' curiosi..
>
Mi sembra di ricordare che alcuni etologi e antropologi avessero
teorizzato che le modalit� astratte che ha l'uomo di conoscere
avessero qualche causa evolutiva e che dunque si potessero legare a
qualche esigenza di sopravvivenza, del tipo: cercare regolarit� nella
natura in modo di prevedere pi� fenomeni naturali possibili � dovuto
alla paura dell'uomo di fronte a ci� che non conosce e il programmare
la vita ritenendo che esistano tali regolarit� che prevedono i
fenomeni fa s� che eviti pi� pericoli e trovi pi� vie per assicurarsi
buone probabilit� di sopravvivenza. Peraltro mi risulta che tale
teoria dell'origine delle formulazioni di saperi scientifici sul mondo
sia curiosamente simile a quella di certe teorie sulla nascita delle
credenze delle religioni...
> Per il resto, credo che, p.es. la fisica, faccia ricorso (o comunque nel suo cammino venga inevitabilmente a scontrarsi con) a concetti di natura metafisica.
> Poi con 'filosofia' penso che oggi come oggi bisognerebbe intendersi visto che i suoi campi d'indagine spaziano un po' su tutto.
> Ciao
Che ci siano concetti filosofici (causalit�, potenzialismo,
determinismo e indeterminismo, atomismo, vuoto, spazio e tempo
assoluto...) usati da certe parti della fisica � cosa ben nota, vedi
anche il video prima postato, al giorno d'oggi, riguardo al rapporto
tra scienza e metafisica si discute soprattutto sulla questione della
metafisica del naturalismo, ovvero se mediante le scienze naturali
come la fisica � possibile definire come � veramente il mondo,
affermando che mediante la fisica possiamo dire che esistono entit�
immutabili (particelle, onde o campi, cose del genere) che esistono da
sempre e per sempre e che dunque qualunque descrizione della realt�
(non solo le descrizioni relative a quelle singole entit�, ma anche
quelle relative ad aspetti della realt� complessi come gli esseri
viventi e gli esseri viventi razionali) si pu� tradurre in un
linguaggio avente come termini solo le entit� legate al mondo della
fisica. Io sinceramente non so se tale progetto di metafisica � cos�
fattibile, peraltro ci si dovrebbe chiedere se le entit� della fisica
attuale siano davvero dei "mattoni" tali che se una persona che
studiasse fisica per la prima volta studiasse solo quelli allora
automaticamente potrebbe dedurre da essi tutta la chimica, tutta la
geologia, tutta la biologia...evitando di farsi tutti i corsi relativi
a tali materie! Non so proprio quanto tale scenario possa essere
plausibile...
P.S.: mi � venuto in mente il seguente passo di Leibniz :
"Supponiamo che qualcuno segni su una carta una quantit� di punti a
caso: � possibile trovare una curva geometrica definibile in maniera
uniforme mediante una regola, e che passi per tutti questi punti,
proprio nell'ordine in cui la mano li ha tracciati."
In effetti una cosa che mi chiedo �: potevano esistere universi molto
pi� ordinati mediante leggi fisiche pi� semplici di quelle del nostro?
Equazioni come F=ma ed E=mc^2 sembrano in effetti molto semplici e
peraltro sono valide in tutto l'universo conosciuto (e dunque
relativamente pi� facili da trovare per la nostra mente umana),
insomma anche se si pu� dire che un ordine qualsiasi si pu� sempre
trovarlo in ogni modo, si potrebbe dire che il nostro universo � molto
ha un ordine molto pi� semplice oppure molto meno semplice rispetto
alla maggior parte degli altri universi possibili?
Ciao.
Received on Thu Jun 21 2012 - 17:20:19 CEST
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