On 6 Feb, 22:33, "Sab" <sabar..._at_tiscali.it> wrote:
> Sembra che per le note questioni ambientali, nel breve periodo e in attesa
> di qualcosa di meglio, si tender� a sostituire i derivati del petrolio per
> autrotrazione con etanolo prodotto da mais e zucchero.
> Per� non � che il mais o lo zucchero crescano per conto loro, anche essi
> deve essere coltivati, innaffiati, concimati etc.; e poi deve essere
> estratto l'etanolo e tutte queste cose richiedono anche esse energia.
> E' lo stesso problema dell'idrogeno.
> Allora, posto che un quintale di etanolo faccia risparmiare un quintale di
> benzina (� solo un esempio), qualcuno ha calcolato quanti quintali di
> benzina sono necessari per produrre un quintale di etanolo?
> Oppure per produrre un quintale di etanolo � necessaria una quantit� di
> energia pari a meno di un quintale di etanolo?
S� certo, � l'aspetto fondamentale per determinarne la convenienza. Se
fai delle ricerche in rete usando come parola chiave EROEI troverai
diverso materiale. L'EROEI, il rapporto tra l'energia ottenuta e
quella investita, deve essere calcolato tenendo conto di tutto il
percorso necessario per ricavare la risorsa e consumarla, quindi una
valutazione della culla alla tomba. Se l'EROEI � maggiore di 1 vuol
dire che si ottiene da quella risorsa pi� energia di quanta se ne �
investita per produrla/estrarla, se invece � inferiore a 1 ci vuole
pi� energia per ottenerla di quella che si ottiene consumandola, in
questo caso non ha pi� senso procurarsi quella risorsa per fini
energetici. Nonostante il concetto in s� sia molto semplice, � facile
immaginare che il calcolo accurato dei valori di EROEI per le diverse
risorse sia molto complicato, dovendo tener conto di numerosissimi
fattori, che tra l'altro mutano nel tempo.
Il calcolo nel caso dell'etanolo sar� in dipendenza dei seguenti
fattori principali:
*tipo di pianta da cui si ricava l'etanolo
*caratteristiche intrinseche della zona in cui viene coltivata la
pianta
*sistema di coltivazione adottato (qui comprendo il consumo energetico
dei macchinari agricoli, dell'irrigazione, della produzione di
fertilizzanti, di pesticidi, antiparassitari, degli agricoltori, etc.)
*costo energetico della produzione di etanolo dalla pianta
*distanza tra il sito di produzione e quello in cui viene consumato e
relativi costi di traporto
*efficienza con cui si ottiene energia dall'etanolo nel motore in cui
viene impiegato
Sicuramente dimentico qualcosa, ma gi� cos� la valutazione � gi�
abbastanza difficile. Ricordo di aver letto da qualche parte che
l'EROEI da mais coltivato in nord-america consumato in situ � di poco
superiore a 1, mentre quello ottenuto da canna da zuccchero in Brasile
e consumato nelle auto brasiliane � pi� favorevole. Ho letto che la
Svezia ha firmato un'accordo con il Brasile per l'importazione di
bioetanolo da usare nell'autotrazione, � chiaro che l'EROEI in questo
caso peggiora a causa del trasporto transoceanico, ma probabilmente
rimane abbondantemente sopra 1, altrimenti a meno di una distorsione
economica non sarebbe convenuto a nessuna delle due parti. Il
biodiesel ha EROEI un po' pi� favorevoli del bioetanolo.
I biocombustibili non sembrano essere una soluzione conveniente a
livello globale. Pu� essere utile come risorsa di nicchia e in
particolar modo se si riuscisse a ottenere combustibili dagli scarti
di lavorazione dell'agricoltura. Sarebbe un sistema per tamponare i
costi energetici dell'agricoltura piuttosto che una risorsa vera e
propria dato che la maggior parte degli scarti agricoli sono
costituiti da cellulosa, la cui idrolisi a glucosio sarebbe un
passaggio in pi� nel processo che avrebbe non poco peso
sull'efficienza complessiva (poi chiaro dipende sempre dal sistema
adottato). Invece la produzione intensiva di biocombustibili mi pare
una follia, consumerebbe una risorsa che � ancora pi� importante
dell'energia: il territorio. La produzione agricola inizia a faticare
per soddisfare le esigenze alimentari (vedi la recente rivolta delle
tortillas in messico, solo per fare un esempio) figuriamoci se ci si
pu� permettere di destinarla alla produzione di combustibili. Al
momento se lo possono permettere solo il Brasile e gli USA in minor
misura. Il Brasile in particolare gode di grandi benefici ambientali,
ha immense risorse idroelettriche (l'idroelettrico � la risorsa che ha
mediamente gli EROEI pi� alti) che permettono di sopperire alla quasi
totalit� del fabbisogno interno di energia elettrica e abbassando
dunque diversi costi energetici legati alla produzione del bioetanolo,
ha inoltre un vasto territorio che finora � stato sfruttato
relativamente poco (per non dire vergine in alcuni casi) e dunque
molto fertile, inoltre ha una densit� di popolazione molto bassa e
quindi pu� permettersi di destinare una parte del territorio agricolo
alla produzione di materiale non alimentare. Con gli USA vale un
discorso simile, con alcune significative differenze.
Se si guarda il fotomontaggio mostrato nel documentario "Una scomoda
verit�" di Gore, in cui si mettono insieme fotografie dal satellite di
ogni zona della Terra quando erano libere da nubi, ci si accorge a
occhio che USA e Brasile sono gli unici paesi al mondo a potersi
permettere un forte surplus alimentare. Ovviamente � una
considerazione molto superficiale (non tiene conto del peso
demografico tanto per cominciare), ma sintetizza bene la situazione.
Credo che in futuro il peso dei biocombustibili diverr� importante a
livello globale solo nei seguenti casi:
1) Notevoli sviluppi nelle biotecnologie.
2) Conversione di massa della popolazione mondiale alla dieta vegan.
Nel mondo una frazione non trascurabile (credo possa essere superiore
al 50%, ma onestamente non lo so) di risorse alimentari � destinata al
sostentamento degli animali da allevamento. L'efficienza nutrizionale
dell'allevamento � molto scarsa, se si fa il rapporto tra le calorie
alimentari di un cadavere di animale e le calorie che sono state
fornite all'animale per farlo crescere e tenerlo in vita, credo si
otterr� un valore inferiore a 0,1 (poi ovviamente dipende da
numerosissimi fattori, ma credo non ci siano particolari difficolt� a
trovare stime medie accurate, basterebbe sapere quanto e cosa mangiano
gli animali per tutta la loro vita e quale sia il valore nutrizionale
dell'animale al momento della macellazione). Tralasciando
considerazioni qualitative (elevata concentrazione di proteine
pregiate nella carne) e considerando solo l'aspetto quantitativo, si
capisce che se si annullasse completamente l'allevamento degli animali
si avrebbe un surplus di produzione agricola disponibile per la
conversione in biocombustibili. Sarebbe interessante calcolare il
contributo teorico di questi biocombustibili al fabbisogno mondiale.
3) Radicale riduzione della popolazione mondiale.
4) Folle e sistematica occupazione di ogni zona della Terra che possa
essere coltivata o convertita all'agricoltura.
Credo abbia pi� prospettive l'uso di derivati dell'agricoltura
nell'industria chimica, mi pare che la Du Pont abbia programmi in
questo senso in vista della diminuzione di disponibilit� del petrolio.
Received on Thu Feb 08 2007 - 22:27:01 CET
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