Med ha scritto:
> Se il cuore viene fatto contrarre ocntro un carico costante, ad
> esempio viene connesso tramite un pezzo di aorta ad un recipiente
> pieno di acqua posto sopra di lui, in condizione di assenza di
> battito, al fondo della cavit� cardiaca vige una presisone calcolabile
> con Stevino. Se ora facciamo contrarre il cuore, esso espeller�
> l'acqua ad una pressione costante (misurata al suo interno).
> "Scegler�" una velocit� di contrazione per quel determinato carico
> pressorio e far� in modo di contrarsi a pressione costante. Ci�
> avviene perch� per il modo in cui � strutturata la sua parete
> contrattile, la tensione di parete varia in modo esattamente reciproco
> al modo in cui varia il raggiod ella cavit� e lo spessore delle sue
> pareti (sto riferendomi alla legge di Laplace).
Se ho capito bene questo modello, in assenza di viscosita' non vedo
perche' la pressione nel cuore dovrebbe aumentare.
> Vorrei chiederti due cose:
> 1) a me questo sistema mi sembra moltopoco intuitivo e vorrei cambiare
> il carico. Vorrei immaginare che il cuore venga connesso ad un
> tubicino stretto e lungo (una resistenza idraulica). Questo � il
> carico che penso: variando le caratteristiche del tubicino (che sia
> pare in aria ambiente), vario il carico da imprimere al cuore.
> In quetso modo sono certo che la pressione nel cuore sar� pi� omogenea
> perch� il grosso della caduta di pressione di avr� lungo il tubicino.
> Infine, conoscendo la resistenza del tubicino ed il flusso istantaneo,
> posso calcolarmi la pressione all'imbocco del tubicino col cuore. Ti
> sembra ragionevole come metodo?
Si', variando il diametro e la lunghezza del tubo ne cambi la
resistenza (per es., in regime laminare secondo la legge di
Poiseuille).
Ovvio che in questo caso la pressione nel cuore sara' maggiore di
quella atmosferica.
> 2) se invece rimaniamo al sistema classico usato dai vecchi fisiologi
> (il recipiente sopra descrittto), l'acqua si comporter� in manier�
> molto pi� vicina ad un fluido ideale, perch� il sistema presenta
> scarse resistenze viscose. Tuttavia mi viene un dubbio, di certo
> sciocco: se il cuore decidesse ad un certo punto, durante una
> contrazione isobara (sono tutte cos�, dicono gli eseperimenti), di
> contrarsi con maggior vigore, esso riuscirebbe ad aumentare la
> pressione nella sua cavit�? Cio�: schiacciando con maggior vigore il
> fluido da spingere nel recipiente sovrastante, ne aumenterebbe (entro
> la sua cavit�) la pressione? Mi viene da dire s�, ma non so perch�, mi
> risulta pi� facile affermarlo in riferimento al sistema che ho pensato
> io del tubicino (sistema ad alta resistenza) che in riferimento a
> questo classico preparato fisiologico a bassa reisistenza.
Direi che la pressione aumentera' durante il transitorio, ma tornera'
quella iniziale quando la portata si stabilizza sul nuovo valore.
La ragione e' l'accelerazione di cui si e' parlato in un post
precedente.
> La velocit� media � di 120 cm/s
> La densit� pu� essere sostituita con quella dell'acqua (negli
> esperiementi)
> ...
> Con un calcolo _fatto velocemente_ mi viene una differenza di 720
> N/m^2, che in mmHg dovrebbe essere: 5.472 mmHg
OK. Magari senza tutte quelle cifre :)
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Elio Fabri
Received on Sun Feb 04 2007 - 20:21:35 CET