Re: dilatazione temporale esperimento

From: <giovanni_pagani_at_tele2.it>
Date: 16 Jan 2007 13:11:01 -0800

Bruno Cocciaro ha scritto:

> <giovanni_pagani_at_tele2.it> wrote in message
> news:1168953840.087289.280380_at_v45g2000cwv.googlegroups.com...
>
> > Se nel noto esperimento fatto con due orologi atomici di cui uno in
> > movimento, su un aereo, la dilatazione del tempo fosse stata misurata
> > effettivamente, in modo certo ed incontrovertibile; non saremmo qui
> > ancora a dibattere di un argomento assai simile all'annoso problema del
> > sesso degli angeli.
>
> ??? Non ho mica capito. Cosa ci sarebbe di non incontrovertibile
> nell'esperimento di Hafele e Keating ?
>
> > Se si facesse effettivamente questo test, gli orologi in orbita, alla
> > fine dell'esperimento, non mostrerebbero una variazione
> > statisticamente significativa del loro ritmo di lavoro rispetto ad un
> > altro set di orologi campione lasciati a terra.
>
> ??? *non* mostrerebbero ??? E questo sulla base di cosa lo dici ?
> E comunque, non so cosa intendi con "ritmo", ma gli orologi viaggiatori, una
> volta tornati a Terra, continuerebbero ad essere sincroni con gli orologi
> terrestri, la differenza sarebbe solamente che sarebbero sfasati, che so,
> segnerebbero 10 minuti meno. Il loro "ritmo" pero' sarebbe sempre lo stesso:
> dopo un'ora segnata da un orologio terrestre, anche l'orologio
> (ex-)viaggiatore segnerebbe un'ora in piu', cioe' continuerebbe a segnare 10
> minuti in meno (non 11, ne' 9).
>
> > A questo punto gli esperti in materia, e tra di loro il Professor Elio
> > Fabri, direbbero: "L'esperimento ha dato questo risultato perché
> > l'accelerazione gravitazionale agente sugli orologi in orbita è
> > inferiore a quella sulla superficie terrestre e quindi ciò che la
> > relatività ristretta ha dato la relatività generale ha tolto."
>
> Ma nemmeno per idea!!!
>
> Sarebbe proprio un bell'insieme di chiacchere la fisica se gli esperimenti
> venissero analizzati in una maniera cosi' "allegra".
>
> L'esperimento (quello di Hafele e Keating) e' stato fatto ed e' stato
> analizzato a dovere (alla pagina
> http://230nsc1.phy-astr.gsu.edu/hbase/relativ/airtim.html, si trova una
> descrizione "seria" dei risultati sperimentali). Gli orologi *non* segnavano
> lo stesso tempo a fine viaggio. L'analisi quantitativa degli sfasamenti
> temporali va fatta tenendo conto di tutti gli effetti noti. Questo e' vero
> per *ogni* esperimento. Se vuoi testare la legge oraria di caduta dei gravi
> trovi in prima approssimazione 1/2 g t^2. Raffinando ti accorgi che se non
> tieni conto dell'attrito dell'aria non riesci a fittare correttamente i
> dati. A questo punto o dai una stima dell'effetto dell'aria, o fai
> l'esperimento sotto vuoto. A questo punto l'accordo migliora, ma ad essere
> proprio pignoli si osserva che non e' perfetto, allora si prendono in
> considerazione altri effetti noti, che so, la rotazione della Terra ad
> esempio ...
> L'esperimento di Hafele e Keating, tenendo conto degli effetti noti, cioe'
> tenendo conto non solo del fattore gamma, ma anche degli effetti
> gravitazionali, ha dato un esito in buon accordo con le previsioni teoriche.
>
> Ad ogni modo, l'esperimento che a me pare decisivo e' quello di Ives e
> Stilweel (J. Opt. Soc. Am. 28, 215 (1938); in questa pagina viene discusso
> il loro lavoro
> http://spiff.rit.edu/classes/phys314/lectures/doppler/doppler.html), in cui
> si dimostra che che un oscillatore in moto emette una frequenza che *non*
> segue lo sfasamento Doppler classico ma segue quello relativistico.
> E' vero che ogni esperimento va prima eseguito e poi discusso (nel senso che
> potrebbe anche dare un esito totalmente in disaccordo con quanto previsto,
> anche se le previsioni si basano su esperimenti simili effettuati
> precedentemente), comunque, posto l'esito dell'esperimento di Ives e
> Stilwell, se l'esperimento di Hafele e Keating, a parte gli effetti
> gravitazionali, non avesse dato gli esiti previsti sarebbe stato veramente
> molto strano poiche' i due esperimenti sono in sostanza coincidenti. Se
> l'esito non fosse stato quello previsto si sarebbe posto il quesito "Ma in
> cosa differiscono i due esperimenti? Perche' danno esiti diversi?". Quesito,
> a mio modo di vedere, di ardua soluzione. Ad ogni modo, il quesito non si e'
> posto, i due esperimenti hanno dato lo stesso esito come previsto.
>
> Ciao.
> --
> Bruno Cocciaro
> --- Li portammo sull'orlo del baratro e ordinammo loro di volare.
> --- Resistevano. Volate, dicemmo. Continuavano a opporre resistenza.
> --- Li spingemmo oltre il bordo. E volarono. (G. Apollinaire)

Carissimo Bruno Cocciaro, la risposta a cui lei fa riferimento era
stata elaborata per Mara che vorrebbe rifare l’esperimento della
dilatazione dei tempi con macro orologi, in casa e con poca spesa.

D1)
> ??? *non* mostrerebbero ??? E questo sulla base di cosa lo dici ?
> E comunque, non so cosa intendi con "ritmo", ma gli orologi viaggiatori, una
> volta tornati a Terra, continuerebbero ad essere sincroni con gli orologi
> terrestri, la differenza sarebbe solamente che sarebbero sfasati, che so,
> segnerebbero 10 minuti meno. Il loro "ritmo" pero' sarebbe sempre lo stesso:
> dopo un'ora segnata da un orologio terrestre, anche l'orologio
> (ex-)viaggiatore segnerebbe un'ora in piu', cioe' continuerebbe a segnare 10
> minuti in meno (non 11, ne' 9).

R1)
In un esperimento di questo genere sarebbe del tutto inutile
recuperare gli orologi, ogni ora, giorno, o mese, a piacere verrebbe
trasmesso a terra il tempo da essi segnato.
Il ritardo, peraltro costante per la geostazionalità, dovuto alla
distanza satellite-terra verrebbe tenuto in debito conto.
Se ogni giorno si accumulasse un ritardo, od un anticipo, relativo di
anche solo 100 nsec dopo tre anni questo supererebbe i 100 μsec.
Non sono un ingenuo, so che se si recuperassero gli orologi e li si
riportassero in quiete rispetto agli orologi a terra ritornerebbero ad
essere sincroni con questi, sempre e comunque sotto qualsiasi ipotesi.

Allego anch’io alcuni link:
http://www.brera.unimi.it/old/Atti-Como-96/giuliani.html
http://www.cartesio-episteme.net/H&KPaper.htm

Pareri diversi dai suoi e forse anche dai miei.

Anche Ipse così dixit:”Il tempo è questione di orologi.”
Non se la prenda con me, ambasciator non porta pena.

Le propongo un indovinello.

Lei sta fermo, in una stazione ferroviaria, davanti ai binari.
Io passo guidando un veloce treno a velocità pari a 0,866C, Gamma = 2.
Provengo dalla sua sinistra ed alla sua destra, sulla massicciata
ferroviaria, ad un chilometro, una macchina fotografica è pronta a
fotografare il mio orologio quando passerò alla sua altezza.
Anche lei è provvisto di un’altra macchina fotografica ultra veloce
che fotograferà il mio orologio quando passerò alla sua altezza.
A quanto ammonterà la differenza di tempo registrata dalle fotografie
del mio orologio?

Le propongo un secondo indovinello, di poco diverso dal primo.

Lei sta fermo, in una stazione ferroviaria, davanti ai binari.
Io passo guidando un veloce treno a velocità pari a 0,866C, Gamma = 2.
Provengo dalla sua sinistra ed il treno è lungo un chilometro, nel
vagone di coda del treno una macchina fotografica è pronta a
fotografare il suo orologio quando passerà alla sua altezza.
Anch’io sono provvisto di un’altra macchina fotografica ultra
veloce che fotograferà il suo orologio quando passerò alla sua
altezza.
A quanto ammonterà la differenza di tempo registrata dalle fotografie
del suo orologio?

Per determinare la distanza alla quale piazzare la macchina fotografica
sulla massicciata è stato usato, come strumento di misura, il treno.
Il mio ed il suo orologio sono stati prodotti dalla stessa ditta e
accuratamente controllati per anni.

Ciao ed anche se in ritardo, Buon Anno.

Giovanni Pagani.

De l'infinito, universo e mondi
Or andiamo a cena.
(Giordano Bruno)
Received on Tue Jan 16 2007 - 22:11:01 CET

This archive was generated by hypermail 2.3.0 : Wed Sep 18 2024 - 05:10:27 CEST