Giovanna Velanti ha scritto:
> Dalle lezioni di meccanica quantistica
> di Schulten cito:
> ...
> 1. The particle is described by a wave function
> psi : R^3 x R -> C
>
> 2. The probability that the particle is detected
> at space-time point r,t is |psi(r,t)|^2
> ...
> Fin qui, naturalmente, tutto ok.
Non proprio, direi.
Il punto 2 non mi piace.
Detto cosi', sembrerebbe che si abbia una distr. di probabilita' _nello
spazio-tempo_.
Avrebbe dovuto dire: per ogni t, |psi(r,t)|^2 e' la prob. che la
particella venga rivelata nel punto r.
(Senza contare che non e' neanche corretto chiamare |pso|^2
"probabilita": se mai e' una "densita' di prob.")
Come sai la normalizzazione impone che sia 1 l'integrale di |psi|^2 su
tutto lo spazio, a ogni tempo.
Per cui tutto sommato anche il punto 1 e' un po' criticabile. Sarebbe
stato meglio dire che a ogni t e' definita una f. d'onda psi(r) (che
una funzione L^2(R^3).
E poi nello spazio (di Hilbert) di queste funzioni e' definito un
operatore di evoluzione temporale (unitario) che dalla psi a un dato
tempo permette di ricavare la psi a tutti gli altri tempi.
> Ma poi aggiunge:
> ------------------------------------------------
> At present one may think of f(r) as a sum over
> delta-functions which represent a multi-slit screen
> placed into the space at some particular time and
> with a detector behind each slit.
> ------------------------------------------------
> Quest'ultimo commento mi � oscuro. Presumibilmente
> si tratta di una stringata menzione di una circostanza
> che ignoro.
Non mi pare... Mi sembra solo un modo per evidenziare che la f(r) da'
il peso con cui ogni punto dello spazio contribuisce alla
determinazione.
Non so che uso ne venga poi fatto: non conosco il libro.
E se debbo confessare l'impressione (certamente arbitraria) che traggo
da queste poche righe, mi sembra che cerchi di trattare l'argomento
con "rigore", senza pero' padroneggiarlo bene (il rigore, intendo...)
--
Elio Fabri
Received on Wed Jan 10 2007 - 21:09:58 CET