Re: arco elettrico

From: Soviet_Mario <Soviet_at_MIR.CCCP>
Date: Fri, 15 Dec 2006 11:27:33 GMT

orsetto ha scritto:
> Da piccolo mi piaceva giocare con l'elettricit�.
>
> Utilizzando come carico resistivo una stufetta
> elettrica messa in serie tra la rete elettrica e
> due elettrodi, riuscivo ad ottenere degli archi elettrici:
> di alcuni centimetri con elettrodi di grafite o carbonella
> di legna (che poi finivano per incendiarsi)
> Lo stesso giochetto non mi riusciva utilizzando
> dei pezzi metallici (rame o ferro): in quel caso
> ottenevo solo scintille di un millimetro al massimo.

non sono sicurissimo di quel che dico, ma provo a fare un
ragionamento partendo due osservazioni empiriche abbastanza
oggettive
premessa, uso una saldatrice e non il tuo sistema con resistenza
(dato che essa provvede gi� a limitare l'assorbimento entro i
2,5 KW e non fa saltare la luce in casa).

1) se uso un normale filo di ferro di un certo diametro per
scoccare la scintilla accade quel che dici tu
2) se uso un elettrodo per saldare con anima in ferro di pari
diametro, l'arco parte e si sostiene per un tempo indefinito
(anche se non � molto lungo, dato che la tensione effettiva �
intorno ai 50 volt mi pare, dovrei ricontrollare col tester)

Una prima differenza, penso non troppo importante, tra i due, �
la natura isolante termica del rivestimento "minerale", che
consente alla punta dell'elettrodo di rimanere a T pi� alta e
quindi facilita l'innesco del plasma (per� dovrei controllare
anche se l'elettrodo � catodo o anodo, dato che nel primo caso
sarebbe facilitato anche l'effetto termoelettronico, con
emissione di e- favorita dalla maggiore temperatura di equilibro
del sistema meglio isolato termicamente)

Una seconda e credo pi� importante differenza � la presenza di
disossidanti e scorie che decompongono emettendo un'atmosfera
non ossidante (in genere CO2) che inibisce o cmq ostacola la
formazione di una patina di ossido metallico, diversamente
rapidissima in condizioni di arroventamento o fusione incipiente.

Immagino quindi che un metallo non protetto in qualche modo
dall'aria appena scocca la scintilla tenda a passivarsi
superficialmente nel punto di maggior riscaldamento.

Nel caso del carbone il problema non sussiste perch� i prodotti
di ossidazione sono essenzialmente gassosi.

Probabilmente entrano in gioco altre variabili che non mi
vengono in mente. Ad es., so che molti metalli hanno
conducibilit� che decresce con T, e che per i semiconduttori
come Si e Ge accade il contrario ... ma non so collocare il
carbone e la grafite tra questi gruppi. Qualcuno sa che
coefficiente di temperatura ha il carbone/grafite ? La
conducibilit� migliora o peggiora scaldandolo ?
ciao
Soviet_Mario

>
> Qualcuno saprebbe dirmi perch� ?
>
> Nel vuoto cosa succederebbe ?
>
> ciao.
>
>
Received on Fri Dec 15 2006 - 12:27:33 CET

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