Re: Sincronizzazione, standard e non. Ci riprovo.

From: Bruno Cocciaro <b.cocciaro_at_comeg.it>
Date: Thu, 18 Apr 2019 01:12:47 +0200

Commento qui il post che Tommaso Russo ha mandato, in risposta a Elio Fabri,
il 10/4/2019 ore 19:32 al thread "Copernico decifrato". Direi che il titolo
di questo thread sia piu' adatto al tema in discussione.

"Tommaso Russo, Trieste" ha scritto nel messaggio
news:q8laju$9in$1_at_dont-email.me...

> A memoria, mi ricordo che una volta hai detto che è un fatto fisico che
> nei sistemi inerziali il tensore metrico sia diagonalizzabile (=
> spaziotempo piatto). Con la sincronizzazione standard, risulta già
> diagonale, e quindi la sincronizzazione standard mette in evidenza questo
> fatto fisico.
>
> Non ho mai risposto a questa tua opinione, ma mi ha sempre lasciato in
> dubbio: il fatto fisico è la diagonalizzabilità, e questo è vero sempre:
> la sincronizzazione standard la rende semplicemente evidente, ma ricadiamo
> sempre in un concetto di "più semplice", non di "più vero".

Concordo.

> L'adozione di una sincronizzazione non standard non è altro che un
> cambiamento di coordinate, della forma
> t' = t + f(?--)
> dove t è il tempo fissato con la sincronizzazione standard, e f è continua
> e ragionevolmente derivabile, e determinata dalla procedura di
> sincronizzazione. La /giusta/ procedura di sincronizzazione non standard è
> ovviamente transitiva anche lei.

Non esattamente.

Se l'orologio fisso in B viene sincronizzato con l'orologio fisso in A, si
ha
t'_B = t_B + f(B) - f(A)

dove t_B e' l'istante al quale si setterebbe l'orologio fisso in B qualora
si scegliesse la sincronizzazione standard (f=0 ovunque)

> Il problema è che la /giusta/ procedura non è sempre la stessa, deve tener
> conto delle posizioni, dell'orologio che si sincronizza e del server cui
> chiede l'ora: anche nel caso più trattato in letteratura, di f(?--)
> lineare, è necessario conoscere almeno la /direzione/ fra orologio e
> server, che ovviamente cambia verso - e quindi modifica la procedura - se
> i ruoli si invertono.

La "giusta" sincronizzazione e' sempre la stessa (e' quella indicata sopra)
e deve tenere conto solo di
1) distanza fra server e orologio da sincronizzare;
2) istante segnato dal server nel momento in cui il server manda il segnale
di sincronizzazione (segnale di sincronizzazione=segnale luminoso qualora si
scegliesse di sincronizzare tramite segnale luminoso; segnale di
sincronizzazione=orologio, in moto uniforme, misurante il tempo di viaggio
fra server e orologio da sincronizzare, qualora si scegliesse di
sincronizzare tramite trasporto di orologio. Si dimostra che, assunti i
postulati necessari alla RR, le due sincronizzazioni coincidono);
3) il valore della funzione f nei punti in cui si trovano server e orologio
da sincronizzare.

Sulla funzione f non c'e' *alcuna* ipotesi.
Nella sostanza, previa opportuna scelta della funzione f, in ogni punto, nel
momento in cui arriva il segnale di sincronizzazione, si puo' settare
l'orologio a un istante qualsiasi.
Il che e' ovvio. Io posso scegliere di spostare le lancette del mio orologio
in avanti, o indietro, di quanto mi pare e questo non modifichera' alcunche'
delle leggi fisiche oltre a non modificare la bonta' del mio orologio che
continuera' a misurare bene tutti gli intervalli di tempo che misurera' in
futuro.

Nel "caso piu' trattato in letteratura" che citi sopra, si ha
f(vec{x}) = vec{k} . vec{x}
con k vettore costante (indipendente da vec{x}) qualsiasi.

Nel post di apertura di questo thread ho mostrato che se vale la
transitivita' della sincronizzazione standard (f=0 ovunque) allora vale
(banalmente) la transitivita' per sincronizzazione non standard qualsiasi (f
qualsiasi)

> Ma anche qua ricadiamo in un concetto di "più semplice" piuttosto che di
> "più vero".

qui concordo di nuovo con te. Scegliere f=0 ovunque da' luogo a descrizioni
piu' semplici.

> Più grave ancora mi pare la complicazione inevitabile, con la
> sincronizzazione non standard, delle leggi della Fisica.

Non vedo cosa possa esserci di piu' grave. La fisica e' sempre la stessa. Le
descrizioni che diamo dei fenomeni fisici possono essere piu' o meno
semplici.

> Questo è un punto piuttosto importante: se le equazioni di Maxwell sono
> valide con la scelta f(?--)=0, NON possono rimanere valide con altre
> scelte.

No, se le equazioni di Maxwell risultano valide in una sincronizzazione
allora rimangono valide in ogni sincronizzazione. Naturalmente la loro forma
cambia a seconda della sincronizzazione. Anche la forma di vec{x} (cioe' le
sue coordinate) cambia a seconda della scelta degli assi coordinati.

La forma delle equazioni di Maxwell, qualora si scegliesse la
sincronizzazione non standard data dalla f(vec{x}) = vec{k} . vec{x}, viene
riportata in Anderson et al Phys Rep 295, 93 (1998) alla pag 130
https://www.dropbox.com/s/u1dm6w4xkk47uuk/AndVetStedPhRep%281998%29.pdf?dl=0

> con buona pace del teorema di Gauss.
>
> Sto calcolando anche come si modifica anche la ?????? ?? = -???/?t,
> facendo strame della legge di Faraday, e l'equazione d'onda.
>
> Non li riporto perché è ovvio che l'equazione d'onda (che sospetto di
> difficilissima soluzione) /deve/ avere come soluzioni onde che si
> propagano con velocità c, una volta trasformate dalle coordinate con t' a
> quelle con t.

Appunto. Il che e' come dire che il contenuto fisico di una qualsiasi legge
fisica (Gauss, Faraday, eq. delle onde) prescinde dalla sincronizzazione che
scegliamo per descrivere i fenomeni legati alle leggi fisiche.

> NON E' LECITO chiamare "velocità" il rapporto ?"?--/?"t', per qualunque
> scelta di f. Essendo f largamente arbitraria, possono verificarsi
> benissimo casi in cui ?"t'=0 (velocità infinita) o ?"t'<0 (moto retrogrado
> nel tempo), che non hanno alcun significato fisico.

purtroppo e' ormai piu' che secolare il significato che e' stato assegnato
alla parola "velocita'": v=DeltaX/DeltaT. Il significato e' quello, quale
che sia la scelta di f. E siccome DeltaT non ha significato fisico diretto
(non e' direttamente misurabile), in quanto il suo valore dipende dalla
scelta della f, abbiamo che la v non ha un significato fisico diretto: v
*non e'* una grandezza misurabile (e' una grandezza convenzionale).
Naturalmente un certo fenomeno ha significato fisico o meno
indipendentemente dall'essere quel fenomeno associato, in una data
sincronizzazione, alla grandezza convenzionale DeltaT positiva, nulla o
negativa. Non e' al valore delle grandezze convenzionali che possiamo
sperare di chiedere se un certo effetto puo' avere o meno significato
fisico. Per inciso, e' proprio questo l'errore che commette Einstein nel
1907 (errore ripetuto poi da tanti altri come Tolman, Pauli, Von Laue) nel
"provare" l'impossibilita' dei segnali superluminali. Einstein osserva che,
in opportuni riferimenti, un segnale superluminale darebbe luogo a quello
che sopra chiami "moto retrogrado nel tempo" e stabilisce che un tale moto
sia impossibile perche' darebbe luogo a "effetti che precedono le cause".
Einstein cioe' confonde un ordinamento che ha contenuto fisico
(l'ordinamento causale) con un ordinamento che lui stesso ci aveva detto,
due anni prima, essere un ordinamento convenzionale, un ordinamento che
stabiliva "per definizione".

> E siccome il II assioma della Relatività ristretta PARLA di velocità,

il secondo assioma non parla della grandezza convenzionale v vista sopra. Il
secondo assioma, avendo contenuto fisico, non parla di grandezze
convenzionali ma di grandezze misurabili: parla della velocita' di andata e
ritorno della luce. E la velocita' di andata e ritorno non e' convenzionale,
e' misurabile. Stabilisce che se due fasci di luce partono simultaneamente
da A e tornano poi in A dopo riflessione, il primo in B, l'altro in C,
allora il loro ritorno in A sara' simultaneo nell'ipotesi che i regoli AB e
AC abbiano uguale lunghezza (cioe' siano sovrapponibili).

> TRu-TS

Ciao,
--
Bruno Cocciaro
--- Li portammo sull'orlo del baratro e ordinammo loro di volare.
--- Resistevano. Volate, dicemmo. Continuavano a opporre resistenza.
--- Li spingemmo oltre il bordo. E volarono. (G. Apollinaire)
---
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Received on Thu Apr 18 2019 - 01:12:47 CEST

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