Re: La velocita' della luce

From: marcofuics <marcofuics_at_netscape.net>
Date: 5 Dec 2006 05:45:19 -0800

:)) Ciao Bruno

Secondo me, la questione e' difficile non perche' essa sia di laboriosa
complessita' computazionale, no.
La questione e' difficile perche' essa si pone a fondamento di
parecchia fisica, e' come una intricata intercorrelazione tra troppi
fenomeni.

Se tu inizi a riflettere su questo fatto devi per forza aprirti a nuove
prospettive.

La causalita' e' quanto di piu' profondo si possa arrivare a percepire,
ed e' legata ad essa la "possibilita' di ammettere (anche nella
elettro-dinamica classica) le onde avanzate". Se inizi a rosicchiare
questi assunti basilari poi devi rivedere da capo il significato
intrinseco del "campo"... ma non nella sua definizione operativa,
bensi' nella sua accezione "ontologica" : mi spiego meglio... <<a cosa
serve?>>-----oppure-----<<Cosa e'?>>
(io ti dico anche che la RG e' troppo elegante per essere soltanto
adibita alla gravitazione, e secondo me dovrebbe essere abbandonato il
campo in genere per fare spazio a teorie RG-like).

Dietro alla causalita' vi e' nascosto quasi tutto. Hai mai pensato che
l' "Aleatorio" sia sostanzialmente quello che non si puo' conoscere, e
che tale inconoscibile o e' un nostro limite/difetto oppure (vedi
Plank) e' intrinseco del mondo?
La conoscenza e' la controparte della causalita', cio' che si conosce
ci permette di stabilire se puo' condizionare eventualmente possibili
eventi-Effetto, ma bisogna conoscere. Cosa implica la conoscenza?
Mi spiego con un esempio:
Secondo te un teorema (in matematica) apporta nuova "conoscenza"?
Oppure esso e' soltanto la rielaborazione (fatta in altra forma, con
prospettive differenti) degli assunti [ipotesi] da cui prescinde?
Se pensiamo alla matematica come ad uno spazio a tante dimensioni,
allora basta analizzare un solo punto ed un suo piccolo intorno per
conoscere tutto... poiche' secondo me basta un unita' e lo zero per
ricostruire tutta la matematica. In fisica vale la stessa cosa? In un
piccolo posto dell'universo e' conservata quanta informazione? Secondo
te se fossi "capacissimo" potrei, attraverso l'indagine di cio' <<che
e' in una piccolissima regione>> inferire sull'intero universo?
Io penso di si. Io penso che : <<tutto, e' dappertutto e sempre>>. A
noi sembra che le cose siano qui e adesso, oppure li' e in quel tempo,
ma e' una apparenza.
Infatti sia la RG che la QFT puntano in questa direzione.

La RG dice che il futuro e' come il passato, e' tutto accaduto in un
ipotetico iper-mondo di dimensione superiore (5D nel caso classico); si
evince banalmente dalla eq.ne di Einstein, mentre per la QFT non e'
molto evidente.

Detto questo io ti diro', e' da un po' di tempo che rifletto su queste
faccende (saranno passati diversi anni) e cerco di leggere argomenti
inerenti.... e vedo come sia inequivocabilmente tutto interconnesso.
Quand'anche io possa pensare che alcuni testi/libri/articoli abbiano
poco a che fare con "la velocita' della luce" mi devo ricredere, alla
fin fine (sempre pero' che questi scritti non siano pura fisica, sempre
che siano filosofici ... tra la filosofia e la fisica) e' tutto
collegato.
Received on Tue Dec 05 2006 - 14:45:19 CET

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