Il 06 Dic 2006, 17:13, Enrico SMARGIASSI <smargiassi_at_ts.infn.it> ha scritto:
> Tetis wrote:
>
> > Stando alla tua definizione il contenuto
> > termico di una sistema, ad una certa temperatura entro una
> > scatola chiusa, potrebbe essere definito in linea di principio
> > come la quantita' di energia trasferita al sistema a partire
> > dallo zero assoluto per raggiungere la temperatura data.
>
> Cosi' non basta, visto che il calore trasferito, a fissate T di inizio e
> fine, dipende dalla trasformazione seguita (come sai, e' proprio il
> fatto di non essere una funzione di stato che impedisce di reificare il
> calore).
Certo, per questo anche la tua definizione mi dava dei dubbi.
Occorre non solo specificare quale e' la grandezza macroscopica
che sta variando, ma anche il meccanismo di trasformazione del
calore trasmesso in forme di energia esterne al sistema. Altrimenti,
come dicevo, se la variazione di volume a temperatura e pressione
costante determina il moto di palette entro il sistema, non e' l'entalpia
la grandezza utile, ma proprio l'energia interna. Della quale comunque
non tutta e' energia utile, quindi parlare di contenuto termico e' lecito
strettamente parlando di ben circoscritte situazioni, ad esempio in
chimica fa sempre comodo sapere l'entalpia di formazione di un
composto, oppure l'energia di solvatazione. Io ho allo studio un sistema
in cui il contributo dovuto all'interazione coulombiana del sistema e'
poco rilevante, quando le molecole si aprono e si chiudono possiamo
avere cambiamenti di energia dovuti alla variazione dell'energia
coulombiana.
Magari una parte va in energia cinetica e quindi in calore, un'altra in un
cambiamento del volume di equilibrio e quindi in energia meccanica,
un altra in un moto collettivo del sistema di tipo acustico, oppure
convettivo,
talvolta, come ha studiato Prigogine, queste dinamiche si interrelano a
formare
strutture autorganizzate in evoluzione, questo intendevo con le sottigliezze
dei fenomeni cinetici.
Ma se fissi il tipo di trasformazione trovi che la grandezza
> che hai definito esiste gia': a V costante e' l'energia interna, a P
> costante e' l'entalpia (non per nulla qualcuno la chiama "contenuto
> termico" o "calore totale"). Quindi il calore cosi' definito o e'
> maldefinito o e' superfluo.
>
> --
> Enrico Smargiassi
> http://www-dft.ts.infn.it/~esmargia
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Received on Thu Dec 07 2006 - 17:56:07 CET