Re: Dualità onda-particella
Ciao Sergio.
Vorrei, prima del resto, esporre vivamente questo mio pensiero:
<<< che la natura non credo la si conoscera' mai! Non esiste, ne'
esistera' mai qualcuno a cui sara' concesso di <<sapere>>, cioe' di
arrivare a conoscere l'ARCKE', il principio di tutte le cose.>>>
Con cio' voglio dire che noi uomini "guardandoci intorno" conosciamo un
po' del mondo e per tanto ne facciamo Fisica, e teorie.
[ [ [ Se capisco bene dove vuoi andare a parare, tu stai dicendo (te
lo ripeto in altre parole per vedere se effettivamente quello che ho
capito io e' quello che intendi dire tu) che il campo e-m lo si puo'
vedere alla Schwarzschild [ammazza che cxxo di cognome.... non sapro'
mai scriverlo se non dopo essere andato a leggere.. :)) ] , alla
Tetrode, oppure ancora alla Kaluza ??? ] ][prova a dare un'occhiata al
paper di Schwarzschild sul Gottinger Nachrichten del 1903 oppure a
quello di Tetrode&Zeits su Physik 10 del 1922 .... e se ti trovi
leggiti anche il bellissimo paper di Wheeler&Feynman "ElectroDyn.
classic in term of direct action" Rev. Mod. Phy jul 1949 ]]
Piu' o meno quello che vedo IO e' questo che di seguito ti espongo. Per
inciso suddivido le mie affermazioni in punti, cosi' da semplificare il
loro successivo re-linking.
1) Se una carica A sta in punto dello spazio-tempo
2) si comporta in 2 maniere differenti,
3) a seconda che nello spazio esterno a lei esista o meno una altra
carica B.
4) Quindi se non c'e' , la 2a carica B, VEDO un fenomeno,
5) se c'e' , la 2a carica B, ne vedo un altro.
Posso spiegarmi questo fatto, questo avvenimento, in diversi modi.
Posso supporre l'esistenza del campo e-m, ma allora lo spazio esiste
gia' prima del campo... lo puoi notare dal fatto che il punto (3)
precede la percezione del fenomeno, quindi il campo esiste "sullo"
spazio. Questa e' una spiegazione: la chiamerei DEL CAMPO CLASSICO, e
quindi di uno spazio NATURALE ed ASSOLUTO che fa da CONTENITORE VACANTE
IN CUI I CORPI DEL MONDO ESISTONO DINAMICAMENTE!
D'altronde posso spiegarmi questo fatto, questo avvenimento, anche in
un altro modo: supponendo che i punti (4) e (5) descrivano quello che
succede alla A perche' essa si muove lungo una geodetica dello spazio
tempo, e questo spazio-tempo come varieta' differenziabile e'
opportunamente modificato dalla presenza sia di A che di B. In questo
caso il campo non esiste "propriamente", anzi non c'e' necessita' di
supporne l'esistenza. Sarebbe ridondante poiche' il fenomeno e'
descrivibile gia' solo considerando che la struttura dello spazio tempo
sia modellata sulla base di fattori esterni, A e B in questo caso.
Quindi, se il campo e-m esiste [SCUOLA_DI_PENSIERO_1] per rendere conto
di una tele-influenza, allora esiste <<lo spazio>> Naturale, classico.
Se il campo e-m invece lo casso perche' la tele-influenza non ho piu'
bisogno di considerarla tale [SCUOLA_DI_PENSIERO_2] , dato che la
dinamica di A e di B me la spiego correttamente come il fluire lungo la
geodetica, allora la cosa e' diversa.
E fin qui non credo ci siano dubbi... o no?
Se capisco correttamente tu sei per la SCUOLA_DI_PENSIERO_2....
leggermente modified
Alternative sono date inoltre dalle Kaluza-Klein e similari, in cui non
sono piu' soltanto 4 le dimensioni ma 5. Praticamente l'effetto e-m
viene a coincidere con l'introduzione di una sorta di fibrato tangente
sulla varieta' naturale 4D.
Ma cmq, rimango alla [SCUOLA_DI_PENSIERO_2]: cioe' il campo e-m come se
non esistesse. Poiche' se esite allora e' semplice concludere che:
PRIMA C'e' lo SPAZIO VUOTO---------
POI C'e' una carica come sorgente--------
POI C'e' il CAMPO generato------
E l'onda e-m e' una perturbazione DEL CAMPO, e non dello spazio!!!
Tutto comunque si complica quando la BASE di COnoscenza si allarga:
quando entra in gioco il FOTONE (che per qualcuno e' una particella,
sono guai grossi). Come si concilia l'esistenza sua (del fotone come
quanto) se non c'e' il campo?
Allora il campo c'e'! Ma a quel punto hai ragione tu: non c'e' lo
spazio vuoto nel senso di spazio privo di campi... o meglio non ci
sarebbe nell'ottica di una rappresentazione alla Dyson del fenomeno
[dato che se c'e' almeno una coppia di cariche in tutto l'universo,
ogni parte dello stesso universo e' invasa da una infinita' di fotoni,
sempre e ovunque fotoni virtuali]....
Io pero' mi chiedo: ma perche' spingersi cosi' lontano? In questa
accezione finale e' vero che non c'e' piu' lo spazio-vuoto (o meglio il
VUOTO... non e' piu' qualche cosa di cognito e/o cognibile in modo
naturale) come tu dici.... ma NON c'e' piu' nemmeno l'onda
elettromagnetica. Insomma, se rifletti meglio (magari aiutandoti con
quelle letture che t'ho consigliato) riesci a vedere quali sono i
presupposti e le conclusioni che si devono/possono raggiungere.
Spero che sia stato chiaro, ciao Sergio' :))
Received on Fri Nov 17 2006 - 10:28:52 CET
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