Gaetano wrote:
> Quello che non riesco a capire e' come da cio' si possa giungere alla
> conclusione che i campi E e B, di fatto, non sarebbero mutuamente
> influenzati "nei pressi" delle loro sorgenti.
Lascio perdere le considerazioni energetiche del campo vicino, detto
anche campo reattivo, e provo a rispondere.
Se hai una carica in moto puoi calcolare in qualunque punto dello spazio
il campo elettrico e magnetico generati. Ovviamente questi due sono
legati fra di loro, essendo generati dalla stessa sorgente. Le
espressioni non sono complicate, i termini di E e H sono formati dalla
somma di piu` addendi che dipendono da r con potenze varie...
Il problema, nel mondo reale, e` che non c'e` una singola carica in
moto. Ci possono essere ad esempio delle antenne formate da un dipolo
elettrico, oppure da un loop magnetico o altre ancora.
Queste antenne generano un campo vicino che ha espressioni *diverse*, a
seconda del tipo di antenna. Anche qui, se conosci l'antenna, puoi
calcolare i campi E e H in ogni punto e i campi elettrico e magnetico
sono in qualche modo legati, perche' sono generati dalla stessa
sorgente. Se conosci tutto della sorgente puoi calcolare i campi (almeno
in linea di principio), e non hai bisogno di fare misure.
Le misure vengono effettuate perche' non si conosce la sorgente del
campo: nella realta` le sorgenti non sono delle antenne elementari di
cui si conosce l'espressione del campo: nella misura dei disturbi
generati ad esempio da un televisore, non si` puo` fare un modello con
sorgenti conosciute (dipoli corti, loop), bisogna misurarlo. Ed essendo
la sorgente non di tipo elementare o conosciuto, il legame che c;e` fra
E ed H, in zona vicina, puo` essere qualunque.
Come spiegazione non e` un granche', ma ho avuto una settimana spossante
di concorsi di dottorato :)
--
Franco
Wovon man nicht sprechen kann, dar�ber mu� man schweigen.
(L. Wittgenstein)
Received on Fri Nov 10 2006 - 23:29:56 CET