Tetis ha scritto:
> No pensavo proprio alla corrente di saturazione inversa.
> Mi ero posto la questione a suo tempo ma non avevo trovato
> una ragione per cui dovesse essere necessariamente cosi',
> se ci fossero cioe' ostruzioni fisiche a costruire un diodo con
> corrente di saturazione inversa elevata e ben calibrata.
Non credo che sarebbe una buona idea, dato che la corrente di
saturazione inversa di un diodo ha il cattivo gusto di essere
estremamente dipendente dalla temperatura. Questo vale non solo per la
corrente inversa, anche le caratteristiche dei diodi in polarizzazione
diretta dipendono molto dalla temperatura. Un progettista che utilizzi
dei diodi nel percorso del segnale deve tenere conto delle derive
termiche e compensarle in qualche modo. Questo naturalmente non vale
solo per i diodi, ma questi sono componenti in cui la temperatura si fa
sentire maggiormente (tanto che si puo' usarli come sonde di
temperatura).
> Qui ti seguo meno, nel nostro laboratorio si parlava di diodi, transistors
> e di quello che ci si poteva costruire combinandoli.
Dici niente...
> Esatto. Stabile al variare del potenziale. E qui si pone la questione:
> si definisce la corrente come rapporto intero o come rapporto
> differenziale fra potenziale e corrente?
Non capisco tanto bene... Stai parlando della corrente o della
resistenza differenziale?
Se interpreto bene, il vantaggio di usare degli elementi attivi come
generatore di corrente � la possibilit� di 'simulare' resistenze
Norton molto elevate senza avere delle tensioni di alimentazione
spaventosamente grandi. E' lo stesso principio che viene usato nei
carichi attivi usati per polarizzare dei transistor.
> Circa gli specchi di corrente affiora una reminiscenza.
> Forse si chiama anche invertitore, oppure entra in un
> circuito che si chiama invertitore?
No, l'invertitore � un'altra cosa. Un circuito digitale capace di
invertire un livello logico. Oppure forse anche un amplificatore
invertente con guadagno unitario (spero che Franco o qualcun altro mi
corregga se dico castronerie). Entrambe le cose possono essere
realizzate in moltissimi modi diversi e non � detto che in qualche
realizzazione non entrino in gioco degli specchi di corrente. Per
esempio, se usi un operazionale come amplificatore.
> > Qualora serva un generatore di corrente capace di fornire qualche
> > centinaio di milliamper ed anche qualche amper, nel datasheet di molti
> > regolatori di tensione (LM317, uA7805, per esempio) si trovano degli
> > esempi di utilizzo come generatori di corrente.
>
> Ma sono circuiti complicati? Si trovano sul Milman?
Non lo so, non ho il libro sottomano, non credo. Comunque non sono
affatto circuiti complicati (o perlomeno, per chi deve montarli),
perch� il regolatore integrato fa praticamente tutto! Basta comunque
che ti scarichi un datasheet di uno di questi componenti. Sono
stabilizzatori di tensione, che fanno in modo di avere una tensione
costante ed hanno sostanzialmente un piedino di riferimento (e di
alimentazione). Se questo piedino � collegato a massa (oppure su un
partitore, nel caso del LM317), si comportano come dei generatori di
tensione costante. Se questo piedino � usato per mantenere una caduta
di potenziale costante su una resistenza, il risultato � quello di
ottenere un generatore di corrente:
http://focus.ti.com/lit/ds/symlink/ua7805.pdf
(figura 4 a pag. 7)
Ovviamente, esistono dei limiti perch� la tensione di alimentazione
del tutto non � infinita, ecc...
Received on Sun Nov 12 2006 - 11:53:33 CET