Re: massima distanza percorribile nell'universo lungo una traiettoria di forma definita

From: Elio Fabri <elio.fabri_at_tiscali.it>
Date: Sun, 01 Oct 2006 21:14:06 +0200

Soviet_Mario ha scritto:
> ...
> ma queste "parti" hanno le dimensioni di una lunghezza,
> superficie, volume, altro ?
> Cosa � noto dell'universo, il volume ? il "diametro" ?
Niente del genere :)

> Esiste un modo per potere immaginare la sua forma tridimensionale ? Se
> non ne ha una (forma intendo), a cosa � dovuto ci� e che significato
> ha la dimensione di un oggetto "shapeless" ?
Belle domande...
Purtroppo la risposta non puo' essere diretta.

Questo e' un gioco di parole, nel senso che la risposta seria e' che
il modello matematico dell'Universo ha delle proprieta' geometriche
che si portano dietro altri effetti fisici osservabili: per es. il
famoso "redshift cosmologico" che dipende dalla distanza con una legge
che dipende dal modello.
Percio' la misura del redshift (semplificando) permette di determinare
i parametri del modello.

> quindi il tempo concorre a formare le coordinate spaziali
> tridimensionali ?
No, perche'? L'hai detto poco sopra, che consideriamo delle sezii a t
costante...

> ...
> Ma se � infinito, come si calcolava quel tasso di espansione di 7
> parti su 10^11 ogni anno ? Come si pu� fare un rapporto tra due
> quantit� infinite ? O tra una finita e una infinita ottenendo un
> numero diverso da zero ?
A questo ho gia' risposto: nessuno misura davvero queste "quantita'
infinite".
La risposta e' incompleta, ma piu' di questo qui non posso fare.

> e si pu� definire la "forma" del tutto ? Sono sufficienti confronti e
> riferimenti interni per definire una forma globale o non � possibile
> perch� manca un qualcosa di riferimento esterno ?
E' possibile, nel senso che ti ho detto sopra.

> ...
> Del resto mi torna in mente un'altra cosa che non capisco : dato che
> lo spazio tridimensionale non � un sottospazio di qualcosa di pi�
> complesso (ti cito, ma non so se a proposito), non � immerso in
> qualcos'altro, il concetto stesso di spazio curvo non l'ho mai capito.
> Non capisco quale dimensione sia curva.
Lo supponevo :-)
La superficie della Terra e' curva, e questo lo si puo' vedere e
misurare senza mai guardare fuori; teoricamente senza neppure sapere
che esista uno spazio esterno.
Il metodo piu' facile da descrivere e' questo.
Prendi due punti A e B e traccia la geodetica che li unisce (la curva
di lunghezza minima).
Ora mettiti in viaggio, insieme con un amico, in direzione
perpendicolare a questa geodetica: tu parti da A, l'amico parte da B,
e continuate seguendo due geodetiche.
Quando avete percorso un'uguale distanza, sarete nelle posizioni A' e
B': misurate la distanza tra A' e B'. Scoprirete che e' *minore* di
quella tra A e B.
Questo dimostra che la superficie e' curva, e permette anche
di calcolare la curvatura...

> su un libro di Hawking, lessi che si pensava che fosse non tanto
> infinito ma finito e illimitato. Non so n� se la si pensi ancora in
> questo modo, n� se un ente finito e illimitato debba avere un confine.
> A me pareva di s�. Boh
Questo modello "finito e illimitato" attualmente non sembra in accordo
con le osservazioni.
Comunque non avrebbe un confine: illimitato sta appunto a significare
questo. Solo che se vai sempre dritto alla fine torni al punto di
partenza...

> ...
> C'� qualcosa che mi sfugge.
> ...
Non mi meraviglio, anzi hai tutta la mia comprensione :)

> Anzi, conto che se butti gi� qualcosa, anche bozze, tu lo segnali a
> chi sarebbe interessato. Io lo sarei.
A dire il vero qualcosa ho gia' fatto, e credo che un po' di
frequentatori di questo NG ne siano informati.
Per es. se vai in
http://www.df.unipi.it/~fabri
ti apparira un elenco di titoli.
Clicca "la cosmologia dall'A alla B".
Purtroppo e' incompleta, ma a qualcosa forse puo' servire.
Una volta o l'altra dovro' decidermi a finirla...

Poi di recente e' uscito un "quaderno" dedicato all'insegnamento della
relativita', di cui una buona parte tratta le questioni di cui stiamo
parlando.
E' un lavoro non tanto aggiornato proprio in questa parte, e dovrei
rimetterci le mani...
Potrebbe darsi che la scuola dove insegni ne abbia una copia: chiedi
il quaderno 16 di "La Fisica nella Scuola".
Se non ce l'ha la scuola, potrebbe averlo qualche collega di fisica.
Non ricordo di dove sei (mi pare di qualche parte del Piemonte) ma un
socio AIF tra i tuoi colleghi di fisica ci dovra' pure essere :)

> ...
> Beh .... se hai voglia, provaci. Capisco che sia un po' svilente
> mettersi a un livello basso. Ma la fame nel mondo � assai, eh eh he
Se lo vedessi come un lavoro svilente, non avrei fatto gran parte delle
cose che ho fatto, da oltre 40 anni a questa parte ;-)
                                            

-- 
Elio Fabri
Received on Sun Oct 01 2006 - 21:14:06 CEST

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