Supponiamo di avere una stanza all'interno della quale sia presente una
persona, con una torcia ed uno specchio: la persona prende in mano la torcia
l'accende e misura il tempo che il raggio colpisce lo specchio e torna; nota
la distanza ricava la velocita della luce (supponiamo sia nel vuoto e quindi
misura la velocita' V=c). Ora supponiamo che la stanza con la persona e
tutto il resto si muova rispetto a noi a velocita' pari a quella della luce:
in base alle trasformazioni di Lorentz noi avremmo una dilatazione dei
tempi, quindi "vedremmo" compiere le azioni della persona in un tempo
infinito: ho messo il verbo vedere tra apici: in realta', se tale stanza
venisse verso di noi non si vedrebbe nulla, dato che la stanza viaggia alla
stessa velocita' della luce; inoltre non e' detto che possa emettere alcun
segnale elettromagnetico, per cui, qualsiasi direzione andasse, non si
vedrebbe nulla. Oltre a questo si avrebbe una contrazione delle distanze
(per cui le dimensioni della stanza tenderebbero a zero); dalla relativita'
sappiamo che si avrebbe, rispetto al nostro riferimento inerziale,
un'aumento della massa (comunque finito).
Ora possiamo pensare che la stanza in cui e' presente la persona, la torcia
e lo specchio dell'esperimento, sia in realta' un "universo", che si muova
rispetto al nostro riferimento inerziale alla velocita' della luce; il
risultato non cambierebbe: noi "misureremmo" tempi infiniti e dimensioni
nulle; l'unica cosa che potrebbe farci "intuire" la presenza di questo
universo sarebbe la presenza di questa massa (di cui risentiremmo gli
effetti gravitazionali): ma anche questa potrebbe essere cosi piccola
(relativamente a noi) che potrebbe sfuggire alle nostre misurazioni.
La conclusione e' che potremmo pensare che esistano scatole cinesi di
universi ognuno dei quali ne contenga a sua volta infiniti.
Cosa ne pensate?
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Received on Tue Oct 03 2006 - 12:43:33 CEST