Re: Perdita di massa con la radiazione.

From: *GB* <gb_zx_at_ymail.com>
Date: Mon, 13 May 2019 22:17:01 +0200

Il 13/05/2019 21:26, *GB* ha scritto:

> In Qu. 22 a pag. 327 Newton precisa che questo etere (che lui non sa
> cosa sia: <<for I do not know what this Aether is>>), se fosse
> costituito di particelle estremamente piccole (più piccole delle
> particelle di luce) e rarefatte, sarebbe talmente elastico da non
> influenzare sensibilmente il moto dei pianeti intorno al Sole nell'arco
> di diecimila anni:

Avevo dimenticato di commentare il passo precedente (fine del Qu. 21 a
pag. 326):

<< And so if any one should suppose that Aether (like our Air) may
contain Particles which endeavour to recede from one another (for I do
not know what this Aether is) and that its Particles are exceedingly
smaller than those of Air, or even than those of Light: The exceeding
smallness of its Particles may contribute to the greatness of the force
by which those Particles may recede from one another, and thereby make
that Medium exceedingly more rare and elastick than Air, and by
consequence exceedingly less able to resist the motions of Projectiles,
and exceedingly more able to press upon gross Bodies, by endeavouring to
expand it self. >>

Se assumiamo che l'etere ipotizzato da Newton non sia altro che il vuoto
quantistico, che già ha proprietà compressive (spingendo una piastra
verso l'altra) nell'effetto Casimir, allora anche la gravità, come già
l'espansione dell'universo, si potrebbe spiegare come un effetto della
tendenza del vuoto quantistico ad espandersi (metrica FLRW).

Bye,

   *GB*
Received on Mon May 13 2019 - 22:17:01 CEST

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