Luco ha scritto:
> "Determinare la variazione di energia interna di uua massa di 3kg di gas
> perfetto (idrogeno, H2) che esegue una trasformazione composta
> quasi-statica ABC costituita da: (1) trasformazione isoterma AB con
> Ta=353K tra la pressione Pa=300kPa e la pressione Pb=900kPa; (2)
> trasformazione isoentropica sino alla temperatura Tc=303K"
> Vorrei sapere anche dove sta l'errore nel seguente ragionamento (mio):
...
> per la
> isoentropica (intesa come adiabatica reversibile) la variazione di Q �
> nulla, quindi la variazione di energia interna � pari al lavoro cambiato
> di segno.
OK
> Il lavoro � -m * cv * dT, (con dT=Tc-Ta), quindi pari a
> +467,4kJ.
Qui sbagli. In una trasformazione adiabatica di un gas il volume varia
quindi non puoi usare cv (n� cp, visto che varia anche la pressione).
Per calcolare il lavoro devi ricorrere all'espressione generale:
INT[VB, VC] P*dV (1)
L'andamento di P in funzione di V (lungo l'adiabatica) si ricava dalla
legge delle adiabatiche che, espressa in funzione di P e V, � la seguente:
P*V^[gamma] = cost. (2)
Dai dati del problema ottieni facilmente PB e VB, da cui in base alla (*)
si ricava:
P(V) = PB*(VB/V)^[gamma]
A questo punto puoi integrare la (1) dopo aver ricavato il valore di VC
dall'intersezione dell'isoterma per Tc e dell'adiabatica in questione.
Saluti,
Aleph
Suggerimento: in problemi d'esame di questo tipo generalmente non c'�
molto da inventare.
Vogliono l'adiabatica? e allora dagli l'adiabatica, applicando la leggi
che la riguarda e vedrai che il risultato salta fuori da s�.
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Received on Thu Aug 31 2006 - 14:47:56 CEST