Re: acqua piu veloce della luce

From: Soviet_Mario <Soviet_at_MIR.CCCP>
Date: Tue, 01 Aug 2006 10:51:23 GMT

F. Lopez ha scritto:
> "dannato" <dannato1_at_virgilio.it> ha scritto:
>
>
> [...]
>
>> se noi avessimo un tubo lungo
>> mettimo 480mila km indeformabile e pieno di acqua credo sia possibile
>> passare un informazione a una velocit� superiore a quella della luce.
>> considerando che l'acqua non � comprimibile credo di poter spostare in
>> maniera istantanea dall'inizio alla fine del tubo l'acqua cio� non tutta
>> magari una goccia ma cmq in maniera istantanea perci� l'info supera la
>> velocit� della luce.
> La idea � fantasiosa, ha la sua logica, per� il ragionamento non c'entra con
> la relativit�, supponiamo che il tubo � lungo 480.000 Km, che ad un capo del
> tubo c'� il rubinetto e all'altro la pianta che stai annaffiando, no? Allora
> lasciando stare il discorso se l'acqua si pu� comprimere, ecc.

ma dicendo questo, si falsa una delle premesse necessarie ...

> quando giri
> il rubinetto la pressione si trasmette lungo tutto il tubo e se ci pensi in
> realt� si sta solo spostando una massa, niente di pi� di questo, nessuna
> informazione di deformazione, compressione del liquido, o altro sta
> viaggiando pi� veloce di "c", la pianta riceve l'acqua istantaneamente

come sarebbe che riceve acqua istantaneamente ? Non � vero in un
caso reale, lo sarebbe solo sotto l'ipotesi della
incompressibilit�. Quindi la pianta la riceve solo quando arriva
il fronte di propagazione della pressione dovuta all'apertura
del rubinetto.
Che poi la vuoi chiamare informazione, trasporto di massa,
energia meccanica, onda di pressione, o in qualsiasi altro modo,
non � poi tanto quello il punto cruciale della domanda.
Il punto era che nel luogo remoto non si risente nessun genere
di effetto dell'azione lontana sin quando non sia trascorso
almeno il tempo di viaggio di una onda meccanica (o sonora, alla
fin fine in questo contesto � lo stesso)

Se poi diciamo che, da quel momento in poi, lasciando sempre
aperto il rubinetto, l'acqua all'altro capo seguita a scorrere,
e quindi non ci sono pi� ritardi, questo � vero, ma non comporta
nulla. La situazione � diventata stazionaria.

> all'altro capo come se il tubo fosse di solo un metro 'spostando' il volume
> di liquido dentro il tubo.

per� la lunghezza del tubo � ininfluente solo in uno stato di
moto stazionario, dove tutto il liquido � gi� in stato di moto
uniforme. Se invece deve essere accelerato da fermo, ci vorr� un
tempo non nullo, e che dipende eccome dalla lunghezza del tubo.

Ah, poi .... tra le altre ipotesi non reali al contorno, stiamo
anche supponendo nullo l'attrito con la parete del tubo (e
quindi la resistenza idrodinamica) :-)

>
>> vabbh� visto che anche io ho le idee confuse datemi una mano a capire e a
>> migliorare l'idea ciao a tutti
>
> La tua idea non � confusa in senso di demerito, ansi, � fantastica perch�
> irreale o bizzarra, ma avere fantasie � sempre stato cosa divertente per chi
> studia le scienze astratte...

penso che sia un'idea tanto ricorrente che l'abbiamo avuta circa
tutti :-) Io ad es. pi� che ai tubi pensavo alle leve e
dispositivi meccanici.

Un'altro espediente che avevo pensato quando avevo sentito dire
per la prima volta del limite della velocit� della luce (beh,
non la prima in assoluto, ma nel contesto della fisica, al
liceo), era questo (avevamo gi� visto l'interferenza delle onde
l'anno prima).

Hai uno fascio di luce laser monocromatica e lo dividi in due
fasci con un sistema di specchi (rotabili).
Diciamo che i punti di partenza dei fasci gemelli sia distante 1
metro. Variando gli angoli di base (meglio uno solo dei due),
puoi fare incrociare i fasci laser, formando un triangolo NON
isoscele, ma rettangolo. Nel punto di incrocio porti una
informazione "di fase" relativa, correlata al percorso fatto, o
meglio alla differenza di percorso fatto dai due raggi, che se �
multipla intera della lunghezza d'onda dar� interferenza
costruttiva, se � n lambda mezzi, distruttiva.

Quello che all'epoca non capivo era, siccome in un tempo finito
e in un movimento finito potevo ruotare il secondon laser
ortogonale alla base, e con questo mandavo all'infinito il punto
di intersezione (i fasci diventavano paralleli), quel punto di
interferenza viaggiava a velocit� infinita.
Ovvio che non mi rendessi conto che stavo paragonando i raggi a
dei corpi ridigi, tali che ruotando la sorgente dovessi anche
ruotare la luce "gi� emessa", come fosse una sbarra di luce
indeformabile, e qui cascava il paragone.
Vabb�, non c'� modo di fregare la luce :-)
Ciao
Soviet

>
> [...]
>
>> ...ieri stavo annaffiando ... quando mi � giunta un idea...
>
>
> appunto, annaffia per bene quella pianta ;-))) E pensa se al posto del
> tubo ci fosse una sigaretta o qualcosa di simile lunga 480.000 Km !!!
>
> F. Lopez
>
>
>
>
>
>
>
>
Received on Tue Aug 01 2006 - 12:51:23 CEST

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