(wrong string) � di Rovelli
"Elio Fabri" ha scritto nel messaggio
news:9v0jbjFcn1U2_at_mid.individual.net...
> Tutto questo non si poteva certo spiegare in poche parole, ma non si
> doveva davvero passare l'idea che la rel. del tempo sia quella cosa banale
> che ha scritto Rovelli.
Elio, vorrei provare a sostenere quanto detto nel post di qualche giorno fa
quando dicevo di trovare abbastanza condivisibile il pezzo di Rovelli.
Capisco che andro' a toccare argomenti sui quali abbiamo piu' volte
dibattuto in passato rimanendo sostanzialmente fermi nelle nostre posizioni,
comunque e' anche possibile che in questo pezzo di Rovelli si possa trovare
una chiave grazie alla quale si possa muovere qualcosa.
Io sostengo che Rovelli concentra la propria attenzione su un passaggio
logico *ineludibile* che costituisce la base della RR e per questo fa opera
meritoria. Certo, non puo' riassumere la RR in poche righe, per questo
decide di concentrarsi solo su cio' che non si puo' non dire perche' e'
proprio da li' che parte la RR.
Galileo deve attaccare il concetto di "essere fermo" perche' all'epoca si
riteneva esistessero "prove sperimentali" del fatto che la Terra e' ferma e
le stelle sono in moto. Se non si attacca quel concetto un qualsiasi
tentativo di difesa del modello copernicano fallisce immediatamente. Si deve
dire che tutte le prove sperimentali che riteniamo poter addurre a sostegno
del fatto che la Terra "e' ferma" potremmo portarle anche a sostegno del
fatto che il Sole "e' fermo" arrivando cosi' a comprendere che il concetto
di "essere fermo" e' privo di significato. Nel contempo arriviamo anche a
capire il principio di relativita', cioe' capiamo che e' invariante la
fisica fatta "sotto coperta" o, come dice sempre Galileo, su sistemi che
partecipano dello stesso "moto comune".
Ad un interlocutore che obiettasse:
"Ma io voglio innanzitutto capire chi e' che sta "veramente" fermo, poi, una
volta capito come osserverebbe i fenomeni chi e' fermo passero' ad
analizzare come gli stessi fenomeni sarebbero osservati da chi e' in moto"
si deve rispondere:
"Guarda che la domanda "Chi e' "veramente" fermo?" non ha senso".
Nel parallelo che fa fra relativita' galileiana e relativita' einsteiniana
mi pare che Rovelli si soffermi proprio sulla domanda iniziale che preclude
lo sguardo sul nuovo paradigma finche' non si prende coscienza
dell'insensatezza della domanda.
Una volta capito che la domanda "chi e' veramente fermo?" non ha senso si
apre la porta al modello copernicano, mentre la porta alla RR si apre con la
presa di coscienza dell'insensatezza della domanda "E' vero che il mio
amico, fermo in un punto distante da me, ha detto "due" proprio adesso?"
Naturalmente, in entrambi i casi, quello e' solo il punto di partenza e solo
su quello si sofferma Rovelli nello spazio che ha a disposizione, ma il
discorso non si chiude li'. Posto che le parole "essere fermi" non hanno
senso, si decide di definirle sperimentalmente in un certo modo cioe' si
decide di attribuire loro un ben preciso significato (relativo) e a quello
ci atterremo.
Stessa cosa nella RR. Posto che le parole "adesso la'" non hanno senso, si
decide di definirle in un certo modo, la natura ci dira' che quel
significato avra' un valore relativo e, soprattutto, a quel significato
*dovremo attenerci*.
Ad esempio potremo scoprire che si sprigiona calore se due oggetti a
contatto inizialmente fermi vengono messi in movimento in versi opposti. E
potremo scoprire il calore non si sprigiona piu' se gli oggetti li
rimettiamo fermi (secondo la definizione che abbiamo assunto).
Essendo poi fermi sul treno con tutti gli oggetti fermi, dovremo fare
attenzione a *non* concludere che "e' impossibile che si spigioni calore",
perche' dobbiamo attenerci al significato che abbiamo dato alle parole
"essere fermi". Nel nostro treno e' vero che e' tutto fermo, ma sappiamo che
non e' assoluto il concetto di "essere fermi", potrebbe darsi che il treno
stesso sia in moto scivolando sulle rotaie e quel moto sprigiona calore.
In breve, dobbiamo fare attenzione a non *estendere indebitamente* il
significato che abbiamo stabilito per le parole "essere fermo".
Stessa identica cosa per la RR. Siccome le parole "adesso la'" non hanno
senso, decido di definirle in un ben preciso modo (sincronizzo gli orologi
secondo una data procedura), ma poi devo fare la massima attenzione a non
estendere indebitamente il significato che ho stabilito per quelle parole.
Ad esempio non posso dire "E' impossibile che l'effetto avvenuto prima qua
sia stato causato da cio' che sta avvenendo adesso la'". Se lo dicessi
estenderei indebitamente il significato che ho stabilito per le parole
"adesso la'", commettendo un errore analogo a quello del tipo che ritiene
impossibile che si sprigioni calore essendo tutti fermi gli oggetti che vede
sul treno.
> Ma guarda caso gioved� prossimo dovr� andare a parlare a degli insegnanti
> a Viareggio, e uno dei punti centrali sar� proprio: perch� tirare in ballo
> la rel. per l'energia nucleare � una stupidaggine?
ti dicevo che la cosa l'ho imparata da te un po' di anni fa. Era proprio a
una serie di lezioni che tenevi ad insegnanti delle superiori.
Eravamo a Lucca in quel caso. Credo fosse il '99.
> Elio Fabri
Ciao,
--
Bruno Cocciaro
--- Li portammo sull'orlo del baratro e ordinammo loro di volare.
--- Resistevano. Volate, dicemmo. Continuavano a opporre resistenza.
--- Li spingemmo oltre il bordo. E volarono. (G. Apollinaire)
Received on Thu Apr 19 2012 - 18:43:22 CEST
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