Re: La relatività di Rovelli
[Elio Fabri:]
> Non anticipo il mio parere; sono prima interessato a conoscere i
> vostri.
Direi che l'articolo non mi e` piaciuto per niente.
Parte dalla relativita` di Galileo e gia` li' comincia male,
presentando il moto relativo come un'ovvieta` semantica e non
accennando minimamente al contenuto fisico tutt'altro che
scontato del principio di relativita`; l'equivalenza dei
riferimenti inerziali e` tutto tranne che ovvia. Dal punto di
vista ideologico, poi, e` un deprecabile regresso all'idea
prescientifica che si possa capire qualcosa dell'universo
filosofeggiando dentro una stanza buia.
Passando ad Einstein andiamo di male in peggio. Il fatto che
luce e suono si propaghino a velocita` finita e` una
condizione necessaria per la RR ma non la implica minimamente
ne' consente di capirla. Il tempo di propagazione si puo`
misurare e compensare; l'amico "a meta` strada" dai due
eventi e` una fesseria e con la lentezza del suono si rasenta
il ridicolo. E non e` nemmeno vero che "non abbia senso"
chiedersi se due eventi siano simultanei; che fine ha fatto
tutto il contenuto fisico della relativita` di Einstein? Come
per quella di Galileo, non ce n'e` la minima traccia.
Non riesco a trovare praticamente nulla di giusto in
quell'articolo.
Mah. Non conosco Rovelli. Scrive sempre cosi'?
Ciao
Paolo Russo
Received on Wed Apr 11 2012 - 19:34:39 CEST
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