Re: buchi neri acustici

From: Tetis <gianmarco100_at_inwind.it>
Date: Sun, 09 Jul 2006 15:38:35 GMT

Il 08 Lug 2006, 21:05, Elio Fabri <elio.fabri_at_tiscali.it> ha scritto:
> argo ha scritto:
> > ...
> > La cosa piu' interessante che e' stata esposta e' la possibilita' di
> > preparare il fluido in condizioni tali che la metrica e' quella di
> > Schwarzschild con tutto quello che questo comporta: un orizzonte, la
> > radiazione di Hawking,... E questo dovrebbe essere testabile in
> > laboratorio!
> > Mi sembra molto interessante, soprattutto per la comunita' che
> > studia i buchi neri gravitazionali.
> >
> > Coas ne pensate?
> E' la prima volta che ne sento parlare, ma se posso azzardare
> un'impressione, ne penso piuttosto male
> Mi sembra la solita fuffa, col solo scopo di "vendere" la propria
> merce...
> Se poi mi sbaglio, si vedra'.

Questo tipo di ricerche hanno un background abbastanza solido
e generale nello studio della non-linearit�, certo poi si possono
fare in tanti modi diversi, non ultimo quello di imbellettare un
settore che rischia di andare fuori mercato, e nei casi peggiori
di arrivare a tesi negazioniste. Della serie: come vedete questo
modello del tutto classico rende conto di una quantit� di fenomeni
che in passato sono stati attribuito alla meccanica quantistica, ergo
la meccanica quantistica non serve oppure � un corollario di una
teoria classica. Esempi di questo genere di tesi vengono purtroppo
anche da studiosi molto qualificati e seri. Faccio un solo esempio:
Sachs ha scritto di recente un libro molto affascinante:
con una generalizzazione della relativit� generale che consiste
nel ricorso ad uno schema in cui la simmetria per inversione
temporale e la simmetria per parit� sono violate trova che il
gruppo di gauge naturale per la relativit� � un gruppo a sedici parametri,
che scompone in una parte simmetrica che d� luogo alle classiche equazioni
di
Einstein ed in una parte antisimmetrica che d� luogo alle equazioni di
Maxwell-Dirac. Ad un certo punto, senza spiegare perch� conclude
avendo trovato il sistema di Dirac, che � lineare, possiamo introdurre la
consueta tecnica di descrizione negli spazi di Hilbert. Non � richiesto per
fare questo alcun ricorso a singolarit� di alcun genere e lo schema
descrittivo
� quello differenziale continuo in cui le particelle sono modi di campi
la cui sola caratteristica non classica � la spinorialit�. E' un modo di
vedere
che ha una certa bellezza, e che riproduce persino parte dello spettro di
massa della fisica delle particelle. Il problema � che in questo schema
non solo non trovano posto il modello standard e gran parte della
fenomenologia
di alta energia, ma nemmeno si spiega in che modo dovrebbero essere
escluse dal discorso le singolarit� che i sistemi non lineari si portano
appresso quasi come una condanna, si continua a postulare a dispetto
di decenni di progressi matematici la struttura di gruppo, invece che
dedurla
come uno di quei limiti asintotici che sembrano essere generici nello
studio dei semigruppi. C'� una ragione per questo, una sfiducia
prevalentemente
teorica che viene dal carattere non-rinormalizzabile di queste teorie, dal
fatto
che si tratta di teorie che chiedono una conoscenza di strutture globali per
dare informazioni sulle scale locali, e fino a tempi recenti � mancato un
modo
unitario per contenere le troppe alternative possibili. La teoria di Sachs �
una teoria che taglia questo nodo di Gordio, ma taglia fuori anche domande e
risposte che sono attualmente poste dai laboratori e per cui le risposte
arrivano
da teorie non rinormalizzabili, che si tratti di teorie di stringhe, di
teorie di campo
conforme, o di quantizzazione non commutativa in veste supersimmetrica o
meno.
Quello che emerge � che tutti questi diversi modi di attaccare i problemi
approda comunque a problemi che possono essere formulati in termini
di equazioni integrodifferenziali non lineari a certe scale e linearizzabili
ad
altre scale. Queste sono le equazioni la cui evoluzione diventa importante
studiare come possibile, anche con modelli analogici, sia per le risposte ai
problemi di base, sia per l'interesse intrinseco che un modello analogico ha
in quanto sistema fisico. Pu� apparire sorprendente, ma � un dato di fatto
che molti fisici teorici se lo aspettassero da tempo, che la fisica dei
sistemi
condensati e la fisica della superconduttivit� di colore si somiglino e
portino
a problematiche teoriche simili con un fertile interscambio fra fisica pura
ed
applicazioni. E' vero anche che questo interscambio pu� portare ad abusi di
linguaggio. Ne riporto solo uno molto diffuso. Si osserva nella fisica dei
superconduttori
 che il flusso del campo magnetico intubato pu� essere diverso da zero,
purch� quantizzato. E' stato compreso da Bogomol'nyi che c'� una soglia fra
un regime in cui questo flusso d� luogo ad __un solo vortice__ di flusso "n"
ad un regime in cui questo flusso d� luogo ad __n vortici__ di flusso "n".
Ma l'idea
intuitiva semplice a cui siamo abituati dallo studio dei sistemi classici,
non
rende giustizia del significato quantistico di queste strutture. Molti
teorici
anche qualificati, come Weinberg o Laughlin, spiegano questa quantizzazione
in un modo che porta ogni lettore ad un senso di contraddizione. Se il
flusso
attraverso due circuiti chiusi deve essere sempre intero, ma i circuiti
possono
essere deformati con continuit�, come succede questo fatto che abbiamo
un salto, dove st� questo vortice che si � aggiunto? In un punto?
Alla domanda si risponde in termini di teoria dei campi e di relazioni di
indeterminazione, oppure in termini di statistica, oppure esiste una
statistica quantistica. Bogomol'nyi ha studiato per quasi tutta la vita
statistica quantistica, quindi � difficile rendere classico il suo pensiero,
no?

> --
> Elio Fabri
>

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Received on Sun Jul 09 2006 - 17:38:35 CEST

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