Re: la lampadina questa sconosciuta

From: Tetis <gianmarco100_at_inwind.it>
Date: Fri, 30 Jun 2006 18:42:07 GMT

Il 28 Giu 2006, 20:54, Elio Fabri <elio.fabri_at_tiscali.it> ha scritto:
> mino.saccone_at_eidosmedia.com ha scritto:
> > Quasi giusto, nel senso che questo vale per un intervallo infinitesimo
> > dt durante il quale la temperatura si innalza di un infinitesimo dT
> > (purtroppo stiamo usando t per tempo e T per temperatura assoluta,
> > speriamo di non fare confusione)
> >
> > quindi:
> >
> > (V^2/R - alfa sigma (T ^ 4 - Ta ^ 4)) dt = c m dT
> > ...
> Scusa, in questo modo stai assumendo che il filmento possa perdere
> energia solo per irraggiamento.
> Secondo me non e' cosi'.
> 1) Perde energia per conduzione metallica verso i suoi terminali.
> 2) Ne perde per convezione, visto che nella lampada non c'e' il vuoto.
>
> Non saprei dire quantitativamente in che misura i due effetti siano
> importanti, ma a naso direi che lo sono: basta toccare il vetro della
> lampadina...
> Se mi dici che il vetro si scalda perche' assorbe nell'infrarosso (non
> so se sia vero)

Questo � certamente vero, senza nulla togliere alla conduzione
ed alla convezione che hai citato.

> allora non puoi tanto trascurare Ta^4, almeno nelle
> fasi iniziali.

Questo invece s�, come dicevo basta considerare che per
met� temperatura del filamento l'energia prodotta � doppia,
mentre l'energia irragiata � di un ottavo inferiore. Inoltre per
quanto veloce possa essere la conduzione teniamo presente
che il tempo di accensione di un filamento � pressoch�
impercettibile.

> Vorrei anche sapere quanto e' buona la legge di Stefan per i
> filamenti: basta trattarli come "corpo grigio", ossia inserire un
> fattore correttivo costante?

Ovviamente una risposta si pu� dare a diversi livelli,
molto dipende da quello che si vuole stimare, ma
ho trovato un bel libro che affronta queste tematiche:
Fundamentals of heat and mass transfer
F. Incropera D de Witt.
e questo libro di certo evidenzia che il fenomeno in
gioco � piuttosto complesso. In particolare per i metalli
l'emissivit� non � costante ma dipende dalla lunghezza
d'onda, quindi la legge di Planck va corretta con una
funzione ulteriore della lunghezza d'onda che tendenzialmente
deprime le intensit� relative alle frequenze pi� alte. Per molti
usi pratici, per� sembra che l'approssimazione che citi sia
utilizzata, a rischio e pericolo di trascurare finezze.

Un altra discussione molto "illuminante", sapendo un poco di
fisica dello stato solido: � un articolo di
Viktor Weisskopf. Che spiega il motivo dell'opacit� dei
metalli. Questi essenzialmente dovrebbero rimanere
opachi anche alle temperatura considerate, per via della
frequenza di plasma, come mai allora l'emissivit� dipende
dalla frequenza, e non solamente dalla temperatura? E
come mai dipende dall'angolo? Cosa succede sui bordi?
 


> --
> Elio Fabri
>

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Received on Fri Jun 30 2006 - 20:42:07 CEST

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