Re: Il secchio di Newton

From: marcofuics <marcofuics_at_netscape.net>
Date: 28 Jun 2006 08:13:12 -0700

> La RG tuttavia non incorpora il principio di Mach e in questo senso le
> speranze di E. andarono deluse.
> A memoria, ma non ricordo molto e potrei anche sbagliare, ricordo che la
> prima teoria in grado d'incorporare esattamente il principio di Mach fu la
> teoria scalar-tensoriale di Brans e Dicke.
>
> Saluti,
> Aleph
>
Si, si, hai ragione.... ma comunque la RG e' di gran lunga + bella, e'
splendida, ma soprattutto perche' essa ha una ragione... e' frutto di
una idea, quasi la ricerca di personificare il tempo e la
massa...mentre Brans e Dicke hanno piu' che altro cercato analogie
matematiche...un po' e' come se B&D avessero descritto la stanza dove
si e' ad occhi chiusi, solo andando in giro per la stanza e toccando
qua e la', mentre la con RG si fosse di colpo accesa la lampadina al
soffitto.

Io noto che il motivo che spinge verso la RG e' proprio la ricerca di
conciliare con la nostra logica il principio di MACH...o meglio: (te le
metto in un modo un po' diverso)

Supponiamo che ci sia un pensiero [quello di Mach].
Supponiamo che tale pensiero non ci soddisfi in quanto cozzante col
nostro senso logico.
Quale modifiche dovremo apportare alla nostra logica per fare in modo
che tale pensiero ci risulti completamente logico?

Secondo me bisogna indagare su alcuni punti (a livello solo teorico):
La conoscenza e la causalita'.
Dove inizia il caso? Dove finisce la conoscenza?
In un mondo "matematico" avremmo il caso?
Cosa rappresenta la costante h? Perche' esiste un limite alla nostra
conoscenza?
Si puo' parlare di <causa ed effetto> in maniera assoluta oppure siamo
noi che scegliamo quale si debba identificare come <evento causa> e
quale si debba identificare come <evento effetto>?
Received on Wed Jun 28 2006 - 17:13:12 CEST

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