Re: Perche' e' successo? Semi OT
AP ha scritto:
> "Valter Moretti" <vmoretti2_at_hotmail.com> ha scritto nel messaggio
> news:1148805554.825073.110360_at_u72g2000cwu.googlegroups.com...
Premettendo che comprendo benissimo l'amarezza e l'irritazione
che uno docente del calibro di Moretti e che opera in un
istituzione dotata di fama internazionale come la SISSA, pu�
provare nel sentire certi discorsi sullo stato dell'universit�
italiana e quindi, implicitamente, almeno per come ragiona
l'utenza dei media, vedersi assimilato in qualche misura ai casi
eclatanti, vorrei fare un'osservazione (ripeto, capisco
l'autodifesa) : estremizzando e non contemplando i casi
intermedi, per definire un sistema sano o malato non si pu�
pesare equamente il numero di esempi illustri e quello di esempi
infami. Prendiamo pure come archetipi la SISSA, la Sant'Anna o
la Normale, o anche l'INFN, e come secondo caso cito giusto
l'universit� di Bari, area medica (dove esistono interi piani di
dipartimento occupati da consanguinei).
Beh, se ipoteticamente un computo portasse, trascurando i casi
grigi, a censire otto casi eccellenti e due casi mafio-baronali,
imho non si potrebbe dire che il sistema � in salute. Purtroppo
in certa misura le degenerazioni pesano molto di pi�, e non ne
faccio soltanto un caso di maggiore appariscenza mediatica, cose
che fanno presa sulla massa, dico che intrinsecamente la
negativit� � un indicatore pi� critico della positivit�.
Esempio idiota : un malato di tumore viene sopraffatto quando
una piccola frazione delle sue cellule sono diventate cancerose,
non quando queste sono la maggioranza.
Quel che voglio dire � che la legittima (anche condivisibile)
testimonianza di indignazione del prof. Moretti, purtroppo non
dimostra che il sistema sia sano, semplicemente che in seno ad
un sistema scricchiolante, con pozze di liquame, ci sono ancora
oasi pulite e vitali.
>
>>In effetti vi assicuro che non � tanto bello per chi "non � fuggito
>>all'estero",
>>da una parte vedere pochi soldi per la ricerca, sopravvivere con
>>sacrifici
>>(specie per le famiglie annesse) per molti anni, dall'altra essere
>>spesso
>>maltrattati dai massmedia e dall'opinione pubblica che, con giudizi
>>abbastanza approssimativi, che sparano sul mucchio,
vero, � spesso un errore mediatico quello di ragionare per
categorie in blocco e far di tutte l'erbe un fascio. Nei servizi
che ho sempre visto in TV, per�, devo dire che si son sempre
fatti nomi e cognomi nei casi di malauniversit�, e che � in gran
parte colpa delle percezioni distorte dell'utenza, questa
assimilazione. I politici si, pi� sovente, si prendono libert�
di arringare demagogicamente le folle senza citare in modo
puntiglioso e circoscritto, con nomi e cognomi, ma il problema �
del loro livello di comunicazione.
Ma ripeto, imho alla radice di tutto c'� un diverso peso
intrinseco del marcio rispetto al buono, di un sistema. Un
sistema con qualche baco qua e la, anche minoritario (e non so
neppure quanto ci� corrisponda al vero, penserei che sono pi�
isolati i casi di best practice e che un certo tasso di
nepotismo in italia � ormai considerato fisiologico, se non si
esagera) imho non � un sistema in salute.
A livello personale mi dispiace per il malessere provato dai
valenti, quelli che ce l'hanno fatta solo con le proprie
capacit� e volont�, in un contesto come il nostro. Ma ripeto che
la loro "esistenza" non dimostra il benessere dell'universit�
italiana.
> descrive i "poveri
>>
>>disgaraziati" rimasti in Italia come parassiti, oppure "mafiosi",
>>"baroni",
>>"politicanti"e chi pi� ne ha pi� ne metta.
>>Per la cronaca io sono associato sia all'INFN che all'"istituto
>>nazionale di alta
>>matematica" (INdAM) e sono docente universitario, devo sentirmi
>>"inutile
>>incontrollabile ed inconcludente" ?
pensavo fossi docente alla SISSA, ma cmq ho citato l'INFN stesso
tra gli esempi. Penso che il prestigio internazionale di un
istituto sia il migliore termometro dell'autostima che uno debba
avere di s�, l'ancora di salvezza nei confronti delle opinioni
locali (che valgono tanto quanto il sistema che hanno meritato).
Penso infine che se si verificasse anche nell'universit�
italiana quel che per la politica fu mani pulite nel 92 (fu,
ahim�, un tentativo mai concluso), sicuramente le persone di
valore non dovrebbero sentirsi messe in discussione ma non
avrebbero che da beneficiarne, e potrebbero anzi essere gli
unici puntelli per una rinascita e risanamento integrale del
sistema.
ciao
Soviet_Mario
>>
>>Ciao, Valter
>
>
> Io ho sentito in diretta, su radio radicale credo e in campagna elettorale,
> un notissimo esponente politico parlare a dei giovani ricercatori. Questo il
> sunto dell'intervento:
> - le universit� sono infestate da "sepolcri imbiancati" (ha usato proprio
> questo termine) che hanno fatto carriera grazie ad appoggi politici e non
> producono nulla di buono;
> - uno dei problemi � l'et� media dei "baroni": largo ai giovani (per lui
> sembra esistere una forte correlazione negativa tra et� media e
> "risultati");
> - il nostro progetto � fare piazza pulita, mettendo fine al medioevo
> accademico (i baroni, eh :-))
> Qui non si tratta n� di capire la politica, n� le necessit� della scienza:
> questa � demagogia becera che non porta da nessuna parte...
Received on Thu Jun 15 2006 - 13:48:34 CEST
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