Elio Fabri wrote:
> Dato il modo come il problema e' nato (modello di Debye) i modi ottici
> non c'entrano niente, perche' il modello assume un cristallo
> monoatomico.
Mica detto. Il modello di Debye si puo' benissimo applicare anche ad un
cristallo poliatomico. Ovviamente in questo secondo caso
l'approssimazione e' peggiore (la rappresentazione delle branche ottiche
e' affidata alle parti piu' alte delle branche acustiche).
> E anche se si vuole allargare il discorso a cristalli poliatomici non
> cambia niente, perche' ai fini del calore specifico contano solo i
> modi acustici, a meno di non andare a temperature a cui forse il
> solido non e' piu' solido.
Esistono circostanze pratiche in cui il contributo degli ottici in un
solido e' sensibile. Infatti l'ordine di grandezza delle energie dei
modi acustici e' quella dell'energia di Debye, e molti materiali sono
solidi alla temperatura di Debye: per esempio, il silicio ha TD=645 K,
ma fonde a quasi 1700K.
Non c'e` da sorprendersi di questa differenza, visto che le frequenze di
vibrazione dipendono dalla parte armonica del potenziale interatomico,
mentre la T di fusione da quella anarmonica (un cristallo perfettamente
armonico non fonde).
--
Enrico Smargiassi
http://www-dft.ts.infn.it/~esmargia
Received on Thu Jun 08 2006 - 17:07:28 CEST