Re: E se l'osservatore fosse il gatto?

From: LordBeotian <pokipsy76_at_ANTISPAMyahoo.it>
Date: Sat, 10 Jun 2006 14:27:24 +0200

"Guido D." <gderosa_at_email.it_at_nospoof.invalid> ha scritto

> Ma l'obiezione pi� semplice che mi viene di fare � che il
> gatto � un sistema macroscopico, non � possibile parlare di
> sovrapposizione, ma � un sistema che interagendo con un
> sistema microscopico/quantistico discrimina fra un autostato e
> l'altro di quest'ultimo (nucleo radioattivo che decade/che non decade).

L'obbiezione sposta semplicemente il problema a quello di stabilire quando e
perch� un sistema � "macroscopico". L'interpretazione di Copenhagen voleva
evitare questo dilemma dicendo semplicemente che gli "apparati di misura"
fanno collassare la funzione d'onda, punto. Ora se il gatto sia da
considerare o no un "apparato di misura", o se invece sia da considerare un
soggetto che esegue la misura rimane un problema imbarazzante.

> Resta infatti il problema di giustificare teoricamente e stabilire
> (quantitativamente) il confine fra questi due mondi... E mi
> chiedo se l'ottica e la fisica della materia condensata non
> possano dare delle risposte in tal senso: sistemi mesoscopici,
> quantum dots, condensati di Bose-Einstein, atomi "quasi-classici"
> (http://www.optics.rochester.edu/~stroud/) etc.

Per le risposte ti segnalo wikipedia
http://en.wikipedia.org/wiki/Measurement_problem
e le FAQ
http://www.mat.univie.ac.at/~neum/physics-faq.txt
Received on Sat Jun 10 2006 - 14:27:24 CEST

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