Re: Pompe di calore

From: Alessio <wxwx_at_news.tin.it>
Date: Fri, 26 May 2006 14:45:17 +0200

<mino.saccone_at_eidosmedia.com> ha scritto nel messaggio
news:1148638058.632961.105300_at_38g2000cwa.googlegroups.com...
> Nel diagramma compreso nell'URL riportato nel primo posto ovvero:
> http://www.aem.it/home/cms/comunicazione/progetto_pompe_calore/come_funziona.html
>
> e' riportato un prelievo da falda.
>
> L'acqua di falda, proprio perche' si trova a svariati metri di
> profondita', non varia significativamente la sua temperatura tra estate
> e inverno e mi sembra di ricordare che, p.es. a Milano, essa oscilli di
> pochissimo intorno ai 15 gradi.

S�,conosco gi� la teoria delle pdc e dei cicli frigoriferi semplicemente non
capivo dove avevi preso quei 15 gradi.Ti ringrazio cmq per quello che hai
scritto sotto,ho solo un appunto da fare

> L'efficienza massima teorica di una pompa di calore (dove cioe'
> interessa il calore ceduta aa temperatura alta) e' l'inverso del
> rendimento di un ciclo di Carnot tra le stesse temperature:
>
> EFFpc = T1 / (T1 - T2)
>
> nel nostro caso:
>
> T1 = 130 + 273 = 403
> T2 = 15 + 273 = 288
> EFFpc = 403/(403 - 288) = 3,5

Secondo me non ha molto senso usare le pdc con acqua a temp di 130 gradi
visto l'alto costo delle pdc (dell'ordine delle 10 keuro),sarebbe meglio
limitare l'uso delle pdc dove l'uso diretto del telerisc non �
possibile,cio� con temp < 40-50 gradi;l� le pdc elelttriche hanno pi�
senso,almeno fin quando i cop sono accettabili (diciamo > 3). Per un salto
termico 15-70 gradi il cop teorico � 6,24

> Quanto poi lontano ci si possa spingere col teleriscaldamento dipende
> naturalmente dalla bonta' della coibentazione dei tubi.

Se non ricordo male nei cicli diretti l'efficienza reale � grosso modo 1/3
di quella
di Carnot per lo stesso salto termico

> Nulla vieta che esista un circuito di acqua per
> riscaldamento/raffrescamento e un secondo per l'acqua calda.
> E' bene che anche quello dell'acqua calda sia un circuito e non un
> semplice tubo per poter inserire una pompa di ricircolo che mantiene
> calda l'acqua vicino all'utenza. Cio' per evitare che il primo utente
> della mattina debba, prima di farsi la doccia, far fluire tutta
> l'acqua ormai fredda rimasta dalla sera precedente nella condotta.
>
> Comunque un teleriscaldamento su distanze di svariati chilometri
> risulta poco conveniente sia per le perdite termiche che per un buono
> sfruttamento dell'acqua di falda. E' bene infatti che quest'ultima sia
> prelevata in piu' punti distanti tra loro invece che in quantita'
> geograficamente concentrate

Non ho capito,che c'entra il telelrisc con l'acqua di falda?
Received on Fri May 26 2006 - 14:45:17 CEST

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