Re: Professione referee (lungo ahime`)

From: the Volk <thevolk2001_at_yahoo.it>
Date: Fri, 19 May 2006 17:50:45 +0000 (UTC)

Bene finalmente critiche!
Cominciamo da quella piu`importante a mio avviso:

"Francesco Giannici" <zenarcade_at_libero.it> wrote in message
news:3mdp62d90dtof57mk1kuo876na8po71iea_at_4ax.com

> Non capisco cosa intendi per "lontani dalla politica della ricerca".
> Se (come presumo) significa in realt� "lontani dalla ricerca" tout
> court, cio� che non hanno "le mani in pasta", mi chiedo quali
> competenze potrebbero avere riguardo ai lavori che referano.
>

"giulia.sim" <giulia.sim_at_tiscali.it> wrote in message
news:1147992173.620198.100780_at_j55g2000cwa.googlegroups.com

> non credo che in pratica sia possibile. Come si fa? un esperto su un
> argomento di frontiera che non fa ricerca? e come � diventato esperto
> sull'argomento di frontiera?
> Non basta mica studiare lo stato dell'arte ( o almeno credo...)
>

"Mario Leigheb" <leigheb_at_frascati.enea.it> wrote in message
news:e4js5i$r0u$1_at_news.cineca.it

> In pratica dovrai prendere tutti i 50 direttori dei principali
> laboratori europei o ordinari universitari, che per mollare il loro
> lavoro (dovranno dedicarsi full time al mestiere di referee
> professionista, per poter seguire in modo competente i vari campi
> seguiti dal periodico) dovranno essere pagati almeno 250-300.000 EURO
> lordi/anno ciascuno.

Ottima domanda. Chi dobbiamo eleggere come relatore professionista?
In effetti quello che avevo in mente era un gruppo di scienziati
sganciati dalle universita`e laboratori, ma in effetti mi rendo conto
che l`unico modo sarebbe di arruolare delle persone con esperienza.
Ovviamente non i 50 direttori dei centri di ricerca ma persone con
esperienza di un certo numero di anni nel campo.
Questo sarebbe possibile? Secondo me si a costi inferiori ai 250.000
euro l�anno. Mario si e`gia`offerto per 200 euro :-).

Passiamo ad altri punti (non posso comunque trattarli tutti):

"Giorgio Pastore" <pastgio_at_units.it> wrote in message
news:446cdcce$0$14785$4fafbaef_at_reader4.news.tin.it

> Infatti.
> Ma questo non e' il senso delle citazioni scientifiche. Nessun lavoro
> e' mai stato accettato o considerato positivamente perche' si
> appoggiava ad altre citazioni. Le citazioni servono piuttosto a:
> - collocare un lavoro nel quadro della ricerca rilevante a quel campo;
> - riportare altre evidenze pro o contro un' potesi;
> - dare il giusto credito e i rimandi ai lavori i cui dati, risultati o
> idee sono state utilizzate;
>
..............
>
> Troppo verticistico. Costerebbe troppo, scala male e insegue un mito
> (la "verit� per sempre") che non ha rispondenza nella prassi della
> ricerca.


Qui devo dare ragione a Giorgio: nessun lavoro e`mai stato accettato per
il
numero di citazioni.
Quello pero`che tendevo ad evidenziare e`come alcuni lavori si basano
sui lavori precedenti che vengono presi come veri in quanto pubblicati.
Il problema e` quanto tempo (e soldi) uno ci mette a realizzare
che un articolo e`una bufala.
Il sig. Sch�n l`ha fatta franca per anni e quelli nel suo campo gli
andavano dietro a lodarlo.
In secndo luogo non capisco le ultime obiezioni:
Troppo verticistico perche�?
Costerebbe troppo: ok puo`darsi.
Scala male: chiedo perche`ma posso immaginarlo.
Non ha rispondenza nella prassi della ricerca: questo direi proprio di
no invece. Ha rispondenza almeno sul piano di come e`stato inteso
l`esperimento nella fisica: una cosa controllabile da tutti.
Ripeto quelllo che era vero 20 anni fa oggi non lo e`piu`.
Ma ci sono esperimenti importanti che potrebbero essere controllati
con relativamente poca fatica. Questi esperimenti intendevo come
oggetto dei miei argomenti.

 "Mario Leigheb" <leigheb_at_frascati.enea.it> wrote in message
news:e4js5i$r0u$1_at_news.cineca.it

>
> Nel mio ambiente, il singolo ricercatore si sente moralmente autorizzato
> a confutare un proprio articolo dopo sei mesi dalla pubblicazione, se
> trova risultati discordanti: se lo fa prima dei sei mesi, allora fa
> brutta figura!
.......................... cut..............................

Questo e`molto bello nella ricerca del plasma.
Nel mio campo invece non ho mai sentito nulla del genere.

> Nella Fisica non ci sono "Ipse Dixit". Ci sono affermazioni che hanno un
> grado variabile di autorevolezza. Non per nulla, tra i compiti del
> referee e' verificare che l'articolo sia anche trasparente sul proprio
> grado di autorevolezza.
................................cut....................

Sono daccordo che nella Fisica con la F maiuscola non ci devono essere
questi Ipse Dixit e non dico che ci siano. Come Ho detto sopra
alcuni articoli sono una "sorta" di Ipse Dixit: troppa autorevolezza,
nessun controllo diretto.

> Forse il congresso dell'ONU potrebbe creare un superlaboratorio di
> verifica e controllo, nel deserto del Sahara, con 20.000 dipendenti di
> cui 15.000 ricercatori, finanziandolo 10.000 miliardi di EURO/anno per
> dieci anni, il cui compito sarebbe solo di ripetere ricerche e
> esperimenti di altri 1000 laboratori che ricevono 1/1000 di
> finanziamenti. Spesa indubbiamente appropriata per risolvere i problemi
> del peer reviewing! E se i ricercatori preferiscono fare ricerca
> piuttosto che controllare le ricerche degli altri, si puo' ricorrere a
> una deportazione massiccia con aerei militari e ai caschi blu per
> evitare fughe!
> Ciao
> Mario Leigheb


Bellissimo questo abissale scenario da 1984! Un mondo in cui le
riviste scientifiche sono controllate da una Elite dei 50
direttori della ricerca piu`importanti,nascosta nel deserto del Sahara.
Li�macchinari costosissimi sono pagati schiavizzando i dottorandi e
gli anonimi ricercatori a 200 euro ad articolo.
La ricerca avanza a passo di lumaca in questo mondo e solo la voce
libera
di internet ridara�la dignita`alla ricerca.
Ma io mi accontentavo di una piccola commissione che vada nel
laboratorio
a chiedere di ripetere l`esperimento.......

the Volk


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Received on Fri May 19 2006 - 19:50:45 CEST

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