The best of "princ. di indeterminazione"

From: Chicco83 <bo_at_bo.it>
Date: Mon, 08 May 2006 21:00:23 GMT

Leggendo alcuni tra i vecchi post che trattavano il principio di
indeterminazione, nella speranza di capirci qualcosa anch'io, ho trovato
quello di "Giacomo Ciani" (Lun 5 Lug 2004 12:20) il piu' comprensibile
per il mio modo di pensare. Tuttavia come lui stesso ha detto all'inizio
del post, non era sicuro al 100% che quanto aveva scritto fosse
universalmente accettato.
 Il post comincia infatti con le seguenti parole:


--------
> Mi lancio, perch� sono abbastanza ignorante in materia (ho fatto solo
> istituzioni di fisica teorica, e un bel po' di tempo fa...), ma butto l�
> due oservazioni (che probabiomente mi verranno corrette e contestate!
> ;-) ):
--------


e termina con:


------
> Speroo di averti dato qualche spunto, e soprattutto di non averti messo
> fuori strada con affermazioni sbagliate!
>
> Giacomo
> preparato ad una tirata di orecchio da Elio o chi per lui... :-(
---------


Il post non ricevette alcun commento, lo invio di nuovo nella speranza
che qualche "bravo ragazzo" del NG mi confermi o contesti la validit� delle
affermazioni di Giacomo Ciani. Senza nulla togliere agli altri, colgo
l'occasione per complimentarmi con l'autore per la chiarezza espositiva
con cui � riuscito ad esprimere il suo pensiero riguardo ad un argomento
non banale come quello del principio di indeterminazione.

Grazie in anticipo a chiunque intervenga.

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......
> - credo che l'interpretazione correntemente pi� accreditata del
> principio di indeterminazione sia che esso non � un limite alle nostre
> capacit� di misurare le osservabili in gioco, ma esprime piuttosto il
> fatto che tali osservabili _non hanno_ un valore definito a meno del
> valore espresso dalla relazione di indeterminazione. Detto a parole, se
> prepari una particella in uno stato in cui il suo impulso � "ben
> definito" (nel senso che hanno probabilit� diversa da 0 solo valori
> dell'impulso in un intervallo molto stretto), allora necessariamente la
> posizione di quella particella sar� "poco definita" (nel senso che
> diverranno probabili valori di posizione ditribuiti in un intervallo
> ampio). E' importante notare che questa "probabilit�" non dipende dal
> fatto di non conoscere completametne le caratteristiche e lo stato della
> particella, n� dal fatto di avere tante particelle preparate ognuna in
> stati "un po' diversi" con le diverse probailit�: � che lo stato della
> particella � "distribuito" fra tutti i valori, e quando tu effettui la
> misurazione (che pu� darti un solo risultato) fai "collassare" la
> particella in uno stato in cui tale osservabile � ben definita; questo
> avviene con probabilit� diversa sui vari valori osservabili a seconda
> dello stato iniziale della particella.
> - va aggiunto che "misurare" vuol dire per forza di cose disturbare il
> sistema, percui quel tuo "misurare simultanemanete" non esiste in
> pratica. Se ti metti a "progettare" un esperimento (e si trovano diversi
> esempi sui libri, che mi hanno divertito molto al tempo) per misurare
> due osservabili per le quali vale la relazione di indeterminazione, ti
> accorgi che quando effettui una misura su una delle due, per quanto tu
> ti ingegni ad usare le pi� disparate tecniche, modifiche l'altra
> osservabile (che ancora non conosci) tanto pi� quanto pi� � stata
> precisa la tua prima misura. Quando andrai ha misurare la seconda
> osservabile misurerai qualcosa che � stato alterato dalla tua prima
> misura (e non sai di quanto!).
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Received on Mon May 08 2006 - 23:00:23 CEST

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