Re: A me pare che non sia cambiato quasi nulla

From: Bruno Cocciaro <b.cocciaro_at_comeg.it>
Date: Mon, 27 Feb 2012 21:48:06 +0100

"Tetis" ha scritto nel messaggio
news:4f4837e1$0$1385$4fafbaef_at_reader1.news.tin.it...

> I) l'invarianza di Lorentz, non � un must.

Appunto. E quello che sostengo io e' che nei postulati della relativita' non
c'e' scritto che l'invarianza di Lorentz deve valere per tutta la fisica.
Veramente non e' che lo sostengo "io". Lo sostiene Galileo in maniera che a
me pare del tutto evidente. E mi pare evidente da quando Elio mi fece notare
che Galileo sottolinea "sotto coverta" nell'enunciare il suo principio.

> Ma gli effetti di violazione rilevati da una vastissima serie di misure
> indicano che sarebbe inusitato l'effetto di Opera.

Non so se capisco bene cosa dici qua. Vuoi dire che gli esperimenti che
hanno provato a quantificare possibili effetti che violano l'invarianza di
Lorentz hanno dato esito negativo? A quali esperimenti ti riferisci?
E comunque, se e' questo che intendi, la risposta mi pare abbastanza ovvia
ed e' la seguente:
e' pressoche' imposibile quantificare un effetto che violi l'invarianza di
Lorentz senza prima venire a conoscenza di un qualche effetto che dia luogo
a tale violazione. Sarebbe come provare a quantificare un campo elettrico
senza sapere cosa sono, o come poter generare, le cariche elettriche. Si
potranno fare tutti gli esperimenti che si vuole, ma finche' non si usano
corpi carichi elettricamente si trovera' sempre un esito nullo (concludendo
magari che l'unico campo realmente esistente e' quello gravitazionale).
Prima si deve individuare un qualche fenomeno per il quale c'e' il
ragionevole sospetto che possa dar luogo a violazione dell'invarianza di
Lorentz, poi, facendo uso di quel fenomeno, si possono fare esperimenti tesi
a confermare o a smentire il sospetto. Naturalmente quantificare la
"ragionevolezza" di un sospetto e' questione legata alla fisica solo
marginalmente: ognuno ha la propria sensibilita' e ritiene ragionevole o
meno cio' che la propria sensibilita' suggerisce.
La mia sensibilita', alla luce di numerosi esperimenti piu' o meno tutti
concordi nel misurare invarianti m^2 negativi associati ai neutrini, mi
suggerisce che c'e' un ragionevole sospetto per ritenere i neutrini
superluminali (quindi, per evitare paradossi causali, la fisica dei neutrini
dovrebbe essere non invariante per trasformazioni di Lorentz). Si trovano
diversi lavori in letteratura che sviluppano questo "ragionevole sospetto".
Sempre la mia sensibilita', alla luce della mia profonda ignoranza riguardo
i dettagli degli esperimenti suddetti, mi suggerisce di non sbandierare la
cosa come se fosse "certa". Semplicemente, se dovessi scommettere, punterei
sulla superluminalita'.

> II) l'eventualit� di particelle tachioniche lorentziane non � possibile
> escluderla nel contesto della teoria della relativit�, se non per i
> problemi relativamente alla causalit�, di cui abbiamo gi� discusso, ma
> forse senza giungere ad una conclusione comune.

Se con "particelle tachioniche lorentziane" intendi segnali superluminali
che siano invarianti per trasformazioni di Lorentz, personalmente ritengo
abbondantemente sufficiente il teorema dimostrato da Moeller per poter dire
che tali "particelle" non possono esistere. Cioe', a mio avviso, una
qualsiasi teoria fisica non puo' contemplare la possibilita' di tali eventi
paradossali.

> Tuttavia questa eventualit� � difficoltosa da integrare nella teoria dei
> campi per via della differenza fra le rappresentazioni dei gruppi
> necessari a tenerne conto, ma a prescindere da questa che non � una
> difficolt� di principio:

Come forse ricorderai non so nulla di teoria dei campi quantistici, pero' mi
pare che fra i postulati di base ci sia proprio l'invarianza di Lorentz. A
me pare evidente che, per poter inglobare segnali superluminali, tale teoria
si dovra' rivedere almeno per quanto riguarda i segnali superluminali che
necessariamente violano l'invarianza di Lorentz.
Come ripeto non conosco l'argomento ma mi pare che J. Rembielinski, Int. J.
Mod. Phys. A12, 1677 (1997); hep-th/9607232 abbia gia' presentato
l'estensione della teoria che prevede un riferimento privilegiato che faccia
da supporto ai segnali superluminali.
A occhio direi che anche Rembielinski non dovrebbe ritenere particolarmente
sconvolgenti le dichiarazioni fatte lo scorso Settembre dal gruppo di Opera.

>> 2) non vedo proprio perche' si dovrebbe affermare che la scoperta di
>> "qualcosa" che viaggi a velocita' superluminale dovrebbe dare problemi
>> alla relativita'.

> Perch� quello stesso qualcosa visto ad energie pi� basse sembra molto
> restio a mostrare qualsiasi comportamento superluminale (che invece
> dovrebbe essere via via pi� importante man mano che l'energia si abbassa
> ammessa l'invarianza della massa quadra), quindi un comportamento
> superluminale ad energie pi� alte sarebbe indicativo di una mancanza di
> invarianza lorentziana.

Sulla mancanza di invarianza lorentziana ho gia' detto sopra: che tale
mancanza ci debba essere ce lo dice il teorema sui paradossi causali. Le
considerazioni riguardanti il legame velocita' energia sinceramente non mi
sentirei in grado di farle. Dati due neutrini supposti superluminali, ni1 e
nu2, che in un dato riferimento risultino uno piu' energetico dell'altro,
poniamo E1>E2, i due neutrini potrebbero anche avere la stessa velocita' ma
|m1^2|>|m2^2|, oppure, come proponi tu, potrebbero avere stesso m^2 ma
|v1|^2<|v2|^2.

Ciao,
--
Bruno Cocciaro
--- Li portammo sull'orlo del baratro e ordinammo loro di volare.
--- Resistevano. Volate, dicemmo. Continuavano a opporre resistenza.
--- Li spingemmo oltre il bordo. E volarono. (G. Apollinaire)

Received on Mon Feb 27 2012 - 21:48:06 CET

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