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From: Chicco83 <bo_at_bo.it>
Date: Fri, 28 Apr 2006 20:19:12 GMT

"gicidi" <gicidi_at_yahoo.com> ha scritto nel messaggio news:e2rhja$h4b$1_at_nnrp.ngi.it...
> Chicco83 wrote:
>
> > Mentre rivedevo gli esperimenti sulla diffrazione delle onde,
> > mi � venuto in mente un quesito, concettualmente semplicissimo che,
> > tutt'ora, non sono ancora riuscito a risolvere.
> ...
> > Presumo che, adesso, sullo schermo non si possa rivelare il fascio
> > luminoso,
> > (e quindi lo schermo non si scalda) ma allora mi sono chiesto:
> > dove finisce l'energia erogata dalla sorgente durante tutto il periodo T
> > di ossevazione (P*T)?
>
> Non volevo risponderti direttamente, ma invitarti a pensare ad un sistema di
> specchi (anche semitrasparenti, ne hai bisogno) che riesca a fare quello
> che tu dici. Piu' semplicemente: supponi di aver gia' generato i due fasci
> di uguale intensita', e di riuscire a sfasare uno rispetto all'altro di
> quanto vuoi. Puoi ricombinarli ed cancellarli senza "effetti collaterali"?

Secondo me si, basta usare, ad esempio, un solido di vetro fatto a forma
di trapezio rettangolo dalle opportune dimensioni e sfruttare i
fenomeni di rifrazione. Mi spego meglio cercando di descrivere maggiormente in
dettaglio il sistema di specchi che ho in mente:


ecco uno schizzo, spero di non perdere formattazione...


                       trapezoide di vetro
                                    __
[sorg]-----\------------| |-----------
                 | | /
                 | | /
                 | |
                 | |
                 \-------------/


Supponiamo che il raggio di partenza fuoriuscente dalla sorgente colpisca
uno specchio semitrasparente orientato a 45� rispetto al fascio. Otterremo
2 sottoraggi, A e B, di eguale intensit�: A prosegue indisturbato lungo la
traiettoria (� corretto dire traiettoria? Bo...) originale, B viene deviato di 90�.
A questo punto, impieghiamo altri due specchi totalmente riflettenti, tutti e due
orientati
a 45� rispetto ad entrambi i raggi, uno pero' ha il compito di captare e raddrizzare
il raggio B, riportandolo nella traiettoria parallela al raggio A,
il secondo, posto pi� innanzi rispetto alla sorgente, serve per far convogliare, sempre il
raggio B, verso un solido di vetro fatto a forma di trapezio rettangolo.
Il *trapezio rettangolo* � posizionato in modo tale che le due basi risultino
perpendicolari
 al raggio A (A non subisce alcuna deviazione), e facendo in modo che il raggio B
colpisca la faccia obliqua subendo doppia rifrazione.
Se le dimensioni del trapezio (angoli, lunghezze delle basi, ecc) sono ottimali, abbiamo
provocato la fuoriuscita del raggio B dallo stesso punto e con la stessa direzione di
propagazione del raggio A.
Io ho descritto il primo sistema che mi � venuto in mente ma sono sicuro che voi
fisici ne trovereste sicuramente di migliori

Infine, per ottenere la diffrazione dei due raggi basta impostare opportunamente la
distanza tra la coppia di specchi ed il raggio A, iun modo tale che la differenza di
cammino ottico tra il raggio A e B sia pari ad un numero dispari di mezze lunghezze
d'onda.

Mi farebbe davvero piacere se, oltre alla preziosissimo aiuto di tutti gli altri membri
del NG,
partecipasse a questa discussione anche il buon Elio Fabri, B. Cocciaro, D. Fua' e gli
altri big.
(sempre se si tratta di una qualcosa di cui valga la pena parlare).

GRazie
..
Received on Fri Apr 28 2006 - 22:19:12 CEST

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