Angelo ha scritto:
> Scusatemi se pongo una odmanda sicuramente sciocca.
La domanda non e' sciocca. Ma qui piano piano stiamo facendo un intero
corso di ottica :-)
> Tra me ed un oggetto illuminato c'� una lente convergente. L'oggetto
> si avvicina dall'infinito ed i raggi che emergono dalla lente verso il
> mio occhio sono convergenti, creano una immagine sempre pi� lontana
> dalla lente e sempre pi� grande. Qundo l'oggetto raggiunge il fuoco F1
> della lente, i raggi divengono parallelei.
Fin qui ci siamo.
> Avvicinandosi ancora alla lente, l'immagine diviene sempre pi�
> piccola, si trova non pi� tra me e la lente, ma tra la lente ed il
> fuoco F1: i raggi che emergono verso il mio occhio sono divgenti.
Fermo la' ... questo non e' vero.
Se l'oggetto e' appena al di qua del fuoco, l'immagine e' lontanissima
e molto grande, dalla parte dell'oggetto (quindi virtuale).
Se continui ad avvicinare l'oggetto alla lente, l'immagine si avvicina
e impicciolisce, pur restando sempre piu' grande dell'oggetto.
> A questo punto � possibile vedere l'immagine ma non proiettarla.
OK
> Domanda: ma perch� il sistema di lenti dell'occhio dovrebbe riuscire a
> far conver'gere sulal retina i raggi divergenti e non invece quelli
> paralleli che si generano quando l'oggetto � nel fuoco F1?
E chi l'ha detto che non riesce?
Quando guardi le stelle non le vedi nitide?
Se poi sei ipermetrope, ci riesci pure quando i raggi sono convergenti
ma non troppo.
--
Elio Fabri
Received on Mon Apr 17 2006 - 20:37:53 CEST