"bruno il pasticcere" ha scritto:
> Un'osservatore A � inizialmente insieme a un'osservatore B.
OK, a parte il fatto che se sono osservatori, e non osservatrici,
l'apostrofo non ci va :-)
> L'osservatore A misura il suo tempo in base ai giri che la terra fa
> intorno al sole.
> L'osservatore B parte per un viaggio spaziale a velocit� 0.9 c .
>
> L'osservatore A vede una supernova scoppiare esattamente dieci anni
> dopo la partenza di B, cio� quando la terra ha compiuto esattamente 10
> giri intorno al sole.
> Non � detto quindi che l'osservatore B veda la supernova scoppiare
> esattamente allo stesso istante in cui vedr� la terra compiere 10 giri
> intorno al sole?
>
> Si noti che la terra ha un periodo di rivoluzione diverso per B,
> stiamo contando semplicemente il numero di periodi.
>
> Trascuriamo la differenza tra i tempi di arrivo della luce della
> supernova ai due osservatori.
Quest'ultima clasuola mi disturba un po', ma possiamo provare a
precisarla, e vedrai che cosa succede...
Supponiamo che la supernova S si trovi in direzione perpendicolare alla
congiungente AB, e a distanza grandissima.
Pero' anche questa affermazione soffre di un'incertezza: la condizione
di perpendicolarita' vale vista da A o da B?
Perche' le due cose non possono essere entrambe vere, per l'effetto che
si chiama "aberrazione della luce".
Se S e' in direzione perp. vista da A, allora vista da B, quand B si
sta allontanando da A, apparira' spostata in avanti nella direzione
del moto di B.
Quindi secondo B la luce arrivera' prima a lui.
Il che non e' strano: hai due eventi (l'arrivo della luce di S) che
sono simultanei per A ma non per B.
Se B si stesse avvicinando ad A accadrebbe l'opposto: la luce
arriverebbe prima in A.
Quindi che ce ne facciamo di questo esempio?
--
Elio Fabri
Received on Wed Apr 12 2006 - 20:47:03 CEST