Re: relatività ristretta...basta imporre la covarianza delle equazioni di maxwell

From: marcofuics <marcofuics_at_netscape.net>
Date: 6 Apr 2006 01:18:38 -0700

Ciao
Elio Fabri ha scritto:

> > Ma che cosa si intende con :
> > <<la vel. della luce>>?
> Vediamo di chiarire.
> Tu scegli un rif. inerziale, ti procuri una sorgente di luce, e misuri
> la velocita' col netodo solito: due traguardi, tempo occorrente per
> andare da uno all'altro.
> (E speriamo che Bruno Cocciaro in intervenga anche qui a metterci in
> guardia sulla convenzionalita' di questa definizione, ecc. :) )
>

:)...ma io vorrei stressare proprio questi punti...
Rileggo la frase e cerco di essere cavilloso.....:
<<<....e misuri la velocita' col netodo solito: due traguardi, tempo
occorrente per
andare da uno all'altro.....>>>>
Un momento. Uno dei traguardi e' la sorgente; l'altro necessariamente
una destinazione....o no?
La velocita' la calcolo come distanza tra i traguardi Fratto tempo? Si,
ma quale tempo?
Si, il tempo e' quello indicato da un cronometro sincronizzato.....etc
etc; ma qualcosa ancora non mi torna.
Cosi' io sto supponendo un carattere corpuscolare per la luce,
implicitamente dico che essa <<VIAGGIA>> come un corpuscolo, andando
dalla sorgente alla sua destinazione...non e' vero?
Ma la luce e' un corpo che puo' viaggiare?

E se io supponessi, cosi' per assurdo...:), che la luce non ha questo
particolare carattere bensi' si comporta come un'onda stazionaria con i
2 estremi sui traguardi. Ogni onda di data frequenza contribuisce con
una sorta di sovrapposizione coerente che mi fa apparire il <<Fotone>>
[e qui lo intendo come il portatore di luce] a mo' di pacchetto che
trasla?
In questo senso avrei quindi il <<Fotone>> come pacchetto risultante
dalla coerenza sulle varie frequenze (alla Fourier) che si sposta
portando con se' l'energia.
Ma questo pacchetto e' la luce stessa oppure sono le sue componenti la
luce?
Received on Thu Apr 06 2006 - 10:18:38 CEST