Elio Fabri ha scritto:
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> Patrizio ha scritto:
> > Dovrebbe essere un fattore 5, a meno di improb. nuovi aggiornamenti.
> Ho preso i dati dall'ed. 1992 del CRC Handbook, dove leggo per pKw a
> 25 C: 13.995 per H2O, 14.951 per D2O.
> Potranno esserci stati aggiornamenti, ma dubito che possa essere
> cambiata la prima decimale.
Ovviam. non voglio questionare, mi interessa solo appurare il
miglior valore; il dato 14,710 viene dal "Chemistry of the Elements",
2nd Ed. 1997, reprinted with corrections 1998, reprinted 2001.
Il quale pero', (molto strano) qui non da' riferimenti (!) e, ora che
riguardo, non m'ero accorto che da' anche il val. (approssimativo)
per T2O: ca. 6E-16, ossia, preso il -Log, 15,2.
Sul web ho trovato questo, che cita (stando a google) il dato del
CRC Handbook del 1999 (pKw di D2O):
http://prola.aps.org/abstract/PRE/v61/i6/p6922_1
ma non ho accesso e non ho potuto controllare.
> > ...
> > Altra considerazione. A volte non e' cosi' facile distinguere
> > se le differenze attribuibili ai diversi isotopi debbano piu'
> > ai diversi spin nucleari, o alla diversa massa.
> Hai ragione: la differenza di spin, quando e' fra intero e semintero,
> e'importante, perche' cambia i livelli possibili.
Infatti, alludevo proprio a quello, vide infra.
> Non mi ricordo e non mi va ora di ricostruire o di cercare come va la
> situazione nel caso H2-D2, mo questa potrebbe essere la spiegazione.
>
> > Per He abbiamo un fenomeno spettacolare come la superfluifita' che si
> > realizza in modo diverso per He-4 e He-3 e credo proprio (ma chiedo
> > conferma) che tale diversita' dipenda interamente (ci metto un
> > "quasi"?) dallo spin.
> Sicuramente, ma dipende dal fatto che He4 e' bosone, He3 e' fermione.
Si', ma in ultima analisi, che sia bosone o fermione dipende
a sua volta dallo spin (0; 1/2), o non e' cosi' semplice?
Certo, ci sono anche gli elettroni, ma allo stato fond. essi
sono accoppiati, per cui nel fen. in esame non dovrebbero
fare alcuna differenza.
Poi, mi sembra di aver letto che la superfluidita' in He-3 dipenda
da un qualche meccanismo di accoppiamento (ma non sono
sicuro di aver capito bene) di quegli atomi, ora non saprei dir
meglio, simile forse al meccanismo delle coppie di Cooper
nella superconduttivita': il tutto in tono molto dubitativo, non
ritrovo l'appunto sul dove l'avessi letto (ammesso che me lo sia
appuntato).
In sostanza, ho voluto citare due esempi: nel primo (He-3/He-4),
una diff. di comportamento massimamente riconducibile a una
diff. di spin (e forse in minima parte a diff. di massa); nel secondo,
una diff. di comportamento interamente riconducibile a una
diff. di massa, dato che lo spin e' identico (1/2) per H e T.
> > D'altro canto, le curve di abbondanza perc. di o-H2 e o-T2 (nella
> > miscela orto- para-) all'equilibrio o-X2 <=> p-X2 (trasf. qui formalm.
> > vietata: mom. angolare) in funz. della T sono simili, ma non uguali:
> > ...
> Questo invece puo' dipendere solo dalle diverse masse, e lo spiegherei
> col fatto che la spaziatura dei livelli di vibrazione e' diversa:
> maggiore per H2, credo.
Sul 'maggiore', non ho idea; la diversita' di spaziatura dei vibraz.
la intuivo, ma direi anche dei rotazionali perche', se ricordo bene,
dipende (anche) dal mom. di inerzia che, a sua volta, dipendera'
dalla massa ridotta.
Mi resta una curiosita': sapere, se possibile, in che senso va il
potenziale di ionizzazione. Mi spiego, la piccolissima diff. in piu'
in D vs H che avevo citato nel post prec., ad essere un po' scettici,
non potrebbe essere il risultato di un errore sperimentale?
Non mi rendo conto di quanto sia facile/difficile dedurre dall'eq.
di Schr. almeno la direzione di tali pot. all'aumento di m rid.:
dovrebbero crescere o diminuire? A naso direi la prima.
> --
> Elio Fabri
Ciao
Patrizio
Received on Fri Mar 31 2006 - 16:34:34 CEST