"Bruno Cocciaro" <b.cocciaro_at_comeg.it> wrote in message
news:4425cebb$0$18292$4fafbaef_at_reader1.news.tin.it...
> Io non conosco questi ferroelettrici e ne ho sentito parlare per la prima
> volta in questo thread, ma dubito seriamente che il loro comportamento
possa
> essere diverso da quello dei dielettrici polarizzati.
Poiche' mi pare di affermare cose note, delle quali direi che si dovrebbe
trovare eco abbastanza vasto in letteratura, ho provato con google ed ho
trovato il passo che riporto sotto nella speranza di risultare maggiormente
comprensibile.
Dalla pagina
http://www.physicstoday.org/vol-2/iss-3/vol2no3p8_13.pdf
"Electrets are the electrical equivalent of permanent magnets-they carry a
permanet positive charge at one surface, and a permanent negative charge at
the opposite surface. The most remarkable thing about them is that,
theoretically, they cannot exist! Yet they do exist, posing a problem that
is not yet been solved.
The reason why an electret, in contrast to a permanent magnet, is
theoretically impossible can be explained in the following manner. In all
matter there are true electric charges present, basically protons and
electrons, and in some cases more complex charged molecules, ions. A
polarized material produces an electric field that causes these electric
charges to migrate until they neutralize the field produced by
polarization. In contrast to this, true magnetic charges do not exist
(according to our present-day knowledge), and a magnetic polarization, once
established, might persist permanently [mia aggiunta: qui si potrebbe dire,
o forse si dovrebbe dire, che la polarizzazione magnetica e' dovuta a dipoli
magnetici orientati che, nel campo generato dalla loro orientazione, si
trovano in posizione di equilibrio stabile. Cioe' la "permanent persistence"
della polarizzazione magnetica e' dovuta non solo al fatto che la
magnetizzazione non viene da monopoli magnetici, ma e' anche dovuta al fatto
che i dipoli si trovano in condizione di equilibrio stabile].
Heaviside used, in his theories, the concept of a permanently polarized
material, an electric dipole, and called such a ficticious object an
electret. Rather unexpectedly, Eguchi announced the making of an electret in
1925. The reaction of physicist to this publication was lukewarm; they
considered the whole subject a freak."
Andrew Gemant - Physics Today, Marzo 1949.
Cioe' posto che gli elettreti sono teoricamente impossibili, la reazione dei
fisici all'annuncio di Eguchi e' stata "tiepida" e la cosa venne considerata
"singolare".
L'impossibilita' teorica viene ancora prima del fatto che eventuali cariche
libere nell'ambiente schermino il campo dell'elettreta, ma dal fatto che,
anche nel vuoto, l'elettreta risulterebbe instabile poiche' il suo campo
tende a distruggere la polarizzazione origine del campo stesso. Cosa questa
non vera per i magneti permanenti.
Quindi la cosa da chiedersi non e' "Come mai i magneti permamenti sono molto
piu' diffusi degli elettreti?" ma piuttosto "Come mai gli elettreti possono
esistere?". Oppure ci si puo' chiedere: "Da dove ha origine questa
macroscopica differenza fra i magneti permanenti e gli elettreti (stabili i
primi instabili i secondi)?"
Cioe', nella sostanza, Gemant risponde al quesito posto nell'intervento che
ha dato origine al thread, portando esattamente gli argomenti che ho provato
a portare nelle mie risposte, con la sola differenza che Gemant non li
presenta come proprie opinioni ma come conoscenze teoriche acquisite dalla
comunita' dei fisici.
Nel seguito dell'articolo Gemant dice in pratica che la domanda "Come mai
gli elettreti possono esistere?" era all'epoca ancora aperta. Immagino che
oggi le sia stata data una risposta (che non conosco, mi parrebbe credibile
quella ipotizzata da Gemant verso la fine del suo articolo, se l'ho ben
capita). Permane il fatto che alla domanda originaria riguardante la
maggiore diffusione dei magneti permanenti, oggi come 50 anni fa (o anche
100, insomma da dopo le equazioni di Maxwell), a me pare si debba rispondere
allo stesso modo.
Ciao.
--
Bruno Cocciaro
--- Li portammo sull'orlo del baratro e ordinammo loro di volare.
--- Resistevano. Volate, dicemmo. Continuavano a opporre resistenza.
--- Li spingemmo oltre il bordo. E volarono. (G. Apollinaire)
Received on Mon Mar 27 2006 - 12:45:58 CEST