brunohonda19_at_gmail.com ha scritto:
> per lui (fotone) cosa rappresenta quella formula ?
> ...
> cioè per il fotone la distanza tra Sole e Terra è zero ? come è
> possibile ?
> ...
> Evidentemente sto facendo un ragionamento errato,
Non ci sarebbe nessun bisogno di aggiungere qualcosa a ciò che ha già
detto Giorgio, ma forse un discorso più severo può farti bene.
(Giorgio è sempre garbato, sicuramente molto più di me.)
I tuoi non sono ragionamenti errati. Semplicemente non meritano il
nome di ragionamenti.
Tu prendi delle formule e le applichi senza pensare.
Nel caso specifico.
Le trasf. di Lorentz (accidenti a chi continua a usarle dove non si
deve, ossia fuori dell'ambito universitario: ecco i risultati)
definiscono le coordinate spazio-temporali di un *evento* in un
*riferimento* K' a partire da quelle in un altro rif. K (entrambi
inerziali).
Perciò per applicarle occorre avere due rif, e un evento.
Altrimenti sono formule vuote, prive di senso.
Nel tuo caso è inutile giocare con le parole.
Dire "mi siedo su un fotone" oppure dire "per lui (il fotone)" sono
entrambe espressioni prive di senso e comunque fuori del contesto.
Quali sono i due riferimenti? *Questo* devi dire.
Poi espressioni come "per il fotone" sono comunque *fuori della
fisica*. Quella preposizione "per" non si sa che cosa voglia dire.
Tirando a indovinare, potrebbe voler dire "dal suo punto di vista".
Ma anche se invece di un fotone si trattasse di un eletttrone, che non
va a velocità c, io la considererei inaccettabile.
Se intendi dire "in un riferimento in cui l'elettrone è fermo" allora
dillo così.
Oppure, puoi convenire un'espressione più breve, per es. "nel rif. di
quiete dell'elettrone".
Questa è del tutto accettabile, una volta che sia stabilito che ha
quel dato significato.
Ma "per" no, non te lo passo nel modo più assoluto.
Purtroppo temo che ci siano parecchi insegnanti che invece lo
tollerano, anzi magari lo usano loro per primi, pensando così di
aiutare l'intuizione degli allievi.
Idea secondo me sbagliatissima.
Qui non si tratta di vaghe intuizioni, ma di concetti precisi.
Per curiosità: ho visto che in lingua inglese è assai diffusa
l'espressione "from the perspective of" che è ancora peggio, perché
sembra addirittura suggerire che ci sia qualcuno che guarda e che si
stia parlando di che cosa vede.
Mentre invece si parla di un riferimento e delle *misure* che si
possono fare con *strumenti* fermi in quel rif.
Aggiungo qualcosa che riguarda i tuoi post precedenti.
Il 13, alle 10:58 hai scritto:
> Se invece (teoricamente) io potessi sedermi su un fotone
Ecco, io non ti passo neppure quel "teoricamente".
Io non so che scuola fai, ma se ti occupi di relatività doresti essere
all'ultimo anno di una scuola superiore. Probab. un Liceo Scientifico.
Bene (anzi male).
Io mi aspetto (pretenderei) che a quel punto un ragazzo sappia
esprimersi con proprietà. Che non usi "teoricamente" come lo si usa
alla buona nel linguaggio comune: "teoricamente sarebbe vero, ma in
pratica ..."
Mi aspetto che tu sappia che quando si parla di fisica "teoria" ha un
significato preciso, molto più serio e complesso di quello della frase
sopra.
Non solo non ti puoi sedere su un fotone "in pratica", ma è proprio la
teoria che te lo vieta.
(Tra parentesi, anche di fotoni faresti meglio a non parlarne, perché
di sicuro ne hai un'idea assolutamente sbagliata.)
La teoria (relatività) vieta appunto che qualcosa di massa non nulla
possa avere velocità c.
Quindi se parli di relatività una cosa del genere non la devi dire,
proprio perché è prima di tutto la teoria che non te lo permette.
Passo al tuo post del 14, ore 13:23.
Lì sciorini una sfilza di formule con numeri di un sacco di cifre,
senza alcun bisogno, anzi.
Non ti hanno insegnato a usare simboli algebrici?
L'hai fatto all'inizio, poi hai infilato i numeri e via così.
E non ti sei accorto di aver fatto un grosso pasticcio.
Hai scritto
149600000-1*480(s)
Che cos'è il primo numero? La distanza Terra-Sole in km.
Il secondo, ossia 1? La velocità del fotone. In quali unità? Mah...
Il terzo? Scrivi 480 e poi ci aggiungi una (s). Se volevi dire che
sono 480 secondi, la scrittura corretta è senza parentesi: 480 s.
E perché i km non li hai indicati?
Ma probabilmente ti sei confusamente accorto che qualcosa non tornava:
hai fatto un pasticcio con le unità.
Non puoi scrivere le lunghezze in km, i tempi in secondi e 1 per la
velocità della luce.
Se tu avessi scritto le cose pulite:
149600000 km - 300000 km/s * 480 s
avresti trovato 5600000 che è sbagliato, prima di tutto perché è molto
grossolano il tempo: è più vicino a 500 s che a 480 s.
Ma anche con 500 non va tanto bene: prova, e troverai -400000.
Questo perché anche 500 è impreciso, come pure la distanza.
Ma dimmi un po': cifre significative, incertezze, è tutta roba che non
ha alcun significato per te, vero?
Ma a monte di tutto questo, se x è la distanza, v la velocità, t il
tempo impiegato, quanto ti aspetti che faccia x - v*t?
Va bene, ti avevo avvisato :-)
Insomma: anzitutto impara a pensare, prima di scrivere formule e
buttar giù frasi.
Non si nasce imparati, sbagliare è lecito. Anche Einstein, non credere
che non abbia mai sbagliato.
Il punto non è questo.
E' che tu sembri procedere a caso. E' questo che mi sconcerta. Forse
nessuno ti ha mai fatto vedere quello che non va, come ho provato a
fare io stasera.
Non so con che effetto :-)
--
Elio Fabri
Received on Mon Jul 15 2019 - 22:13:31 CEST