Il 03 Mar 2006, 20:48, Elio Fabri <mc8827_at_mclink.it> ha scritto:
> Tetis ha scritto:
> > ...
> > Piacerebbe anche a me sapere chi ha inventato questa convenzione e
> > perche'.
> Non lo so, ma sospetto che sia una questione pratica: se il gap supera
> 3 eV sara' ben difficile non solo avere una conduzione intrinseca
> apprezzabile (il che tutto sommato importerebbe poco, anzi) ma
> soprattutto avrai un materiale difficile da lavorare.
Dici che e' meglio avere conduzione intrinseca contenuta...
a che fine? Stabilita' in temperatura arguisco. Ma questo
che dici che c'entra con la nomenclatura? Non si parlava
forse di semiconduttori cristallini? E' un grattacapo. I
semiconduttori drogati nella mia testa stanno in una casella
a parte, principalmente perche' mi sono appassionato un
poco agli elementi della tavola periodica, e quindi ho interpretato
la domanda in quel contesto.
> E' un fatto che per es. il mio vecchio Kittel da' una tabella di gap
> di semiconduttori, e nessuno supera i 3 eV, mentre un paio ci vanno
> vicino: AgI 2.8, ZnSe 2.6.
> Non so pero' se abbiano trovato impiego pratico.
Ma anche questo che significa? la fase zinco blenda del
cloruro di rame ha poco piu' di 3 eV di gap il solfuro
di zinco va a circa 4, il monossido di zinco sta
nell'intermedio, ed in piu' son tutti cristalli che hanno
quel tanto di preferenzialita' direzionale per essere
buoni candidati a mostrare effetti di anisotropia magnetica,
e tant'altro. Pensi siano difficili da lavorare? In effetti
essendo composti avranno un diagramma di fase piu'
complesso. Non so se l'anisotropia sia un vantaggio o
uno svantaggio. In questo mondo la grafite, come il
diamante fa storia a se. Grazie alla monoatomicita'
combinata con la simmetria esagonale compatta,
si trova che gap nulla, il che significa che a bassa
temperatura anche la grafite, come lo stagno dovrebbe
essere superconduttrice. Almeno cosi' io credevo, quando
mi accorsi di questa cosa e della planarita'. Tuttavia le cose stanno
diversamente,
forse per il diverso grado di deformazione strutturale spontanea
la grafite di per se non e' superconduttiva. Lo diventa, come e'
stato mostrato in anni recenti:
www.msm.cam.ac.uk/teaching/matmin1a/news-stories/M05_w3.pdf
solo se gli si aggiungono atomi di altro genere. Cosa inibisce la
formazione di coppie di cooper in questo caso?
> Mi ero anche posto un problema: in fondo i semiconduttori si usano
> drogati, e quindi il gap non avrebbe molta importanza: per es. perche'
> non si potrebbe drogare il diamante? (gap 6 eV...)
Un poco meno. Non soltanto si potrebbe,
ma sembra che la natura ci abbia pensato da se'.
http://webexhibits.org/causesofcolor/11.html
> La mia risposta e' che sarebbe piuttosto difficile produrre diamante
> drogato in modo controllato: a che temperature e pressioni
> bisognerebbe lavorare?
guardando il diagramma di fase del carbonio:
http://www.me.berkeley.edu/diamond/submissions/diam_intro/cphased.htm
sembra come minimo a 14.8 GPa ed a 4000 K. Con il che non credo che
i problemi tecnologici siano esauriti. Come si fa a controllare la
cristallizzazione?
Non sara' piu' facile che si sintetizzi un materiale amorfo? D'altra parte
se le cose stessero diversamente i gioiellieri sarebbero presto
infelici.
> Domanda collaterale: mi pare che a pressione ambiente il diamante non
> fonda, ma passi direttamente a vapore se lo si scalda in atmosfera
> inerte. Qual e' la pressione del punto triplo?
Circa quella che dicevo sopra, ma qui c'e' piu' di un punto triplo,
perche' le fasi sono quattro.
Sempre dal diagramma di fase di cui sopra sembra che prima di
passare a vapore diventi grafite. Si vede meglio da questo diagramma
calcolato ab-initio:
http://phycomp.technion.ac.il/~anastasy/teza/teza/node5.html
> --
> Elio Fabri
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Received on Sat Mar 04 2006 - 17:53:56 CET