Il 26 Feb 2006, 15:07, Simplicio <rimuovi_simplicio_at_buonsenso.net> ha
scritto:
> Sebbene io legga nel volume di divulgazione "Relativity visualized" di
> Lewis Carrlo Epstein, Insight press brani come:
>
> "The Stanford accelerator is sometimes called a *masserator* rather than
> accelerator because 99% of the energy it puts into a particle goes to
> increasing its mass rather than its speed."
>
> leggendo alcuni post in questo NG mi pare che si riservi a questa idea
> reazioni che vanno dal sollevamento di un sopracciglio allo sguardo
> inceneritore che alcuni riservano a chi applaude tra due movimenti di una
> sinfonia. Od ho capito male ?
Quando si parla di massa relativistica si intende una nozione
che non risulta definita indipendentemente dal sistema di
riferimento. E' ancorata ad una ben precisa scelta di riferimento.
Ma c'e' di piu'. Si e' guidati, dallo spirito del principio di equivalenza
e dall'indifferenza del moto di un grave in un campo gravitazionale alla
massa dell'oggetto, (ricordi che i gravi in caduta libera nel vuoto non
risentono affatto del valore delle masse?)
a definire energia ed impulso come
E = m c^2 gamma(v)
p = m v gamma(v)
dove la massa che ho scritto e' quella misurata da un dinamometro
nel riferimento solidale con la particella.
La questione dell'indifferenza rispetto al valore della massa non e'
espressa in modo rigorosamente esatto, ma vale per energie
ragionevolmente contenute da poter trascurare
il loro effetto sulla curvatura dello spazio tempo,
Risulta, incidentalmente
la relazione generale E^2-(cp)^2 = (mc^2)^2.
Alche' la seconda equazione della dinamica prende la forma
molto conveniente:
f = dp/dt
questa definizione di forza risulta abbastanza comoda da un
lato, ma dall'altro ha il notevole difetto che per cambiamento
di riferimento cambia diversamente secondo che si consideri
la componente longitudinale o trasversale. Ne consegue che
il nesso fra la massa e l'accelerazione in relativita' viene a
dipendere dalla direzione relativa fra la forza e la velocita',
per questo sarebbe preferibile evitarne l'uso, anti-euristico.
Se proprio occorre e' comunque bene essere avvertiti del
fatto che la "massa relativistica": m gamma(v) e' definita
come il rapporto fra il quadri-impulso e la quadri-velocita',
e null'affatto in relazione con l'equazione cardinale della dinamica,
volere usare una massa relativistica nelle
equazioni della dinamica forza ad introdurre due masse:
longitudinale e trasversa. Preferibile limitarsi a pensare la forza
in termini di variazioni dell'impulso.
In conclusione:
E' difficile spiegare l'avversita' rispetto a questa notazione
a chi non abbia avuto modo di apprezzare il vantaggio di
utilizzare coerentemente le quadrivelocita' , quadriaccelerazioni,
e quadri-impulsi. Dal punto di vista spicciolo di chi usa relazioni
da manuale potrebbe essere sufficiente mettere un warning
e distinguere la massa longitudinale dalla trasversa.
Una discussione la trovi in forma di dialogo sugli appunti
del prof. Fabri:
http://www.df.unipi.it/~fabri/
> Potrebbe qualche anima caritatevole fare il punto su questa faccenda in
> maniera che sia accessibile ad un profano come me ?
>
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Inviato via
http://arianna.libero.it/usenet/
Received on Wed Mar 01 2006 - 16:13:40 CET