Re: Goccia di pioggia

From: JTS <pireddag_at_hotmail.com>
Date: Mon, 22 Jul 2019 15:14:26 +0200

Am 21.07.2019 um 12:17 schrieb Elio Fabri:
> JTS ha scritto:
>> In generale pero' a me i problemi piacciono cosi': testo sintetico,
>> e tocca a te aggiungere le ipotesi che rendono possibile risolvere
>> il problema.
> Posso essere d'accordo. E' quello che io chiamo un "problema aperto".
> Però tu hai violato una regola base: le ipotesi che si usano vanno
> dichiarate esplicitamente.
> Ora l'enunciato del problema che ci avevi fornito diceva
>> Una goccia di pioggia molto piccola è in una nuvola, assieme ad
>> altre gocce.
> Ovvio assumere che la goccia soggetto della propos. sia delle stesse
> dimensioni delle altre.
> Tu invece (senza dirlo) l'hai supposta molto più grande, in modo da
> poter approssimare il processo discreto e casuale di cattura delle
> altre gocce con un processo continuo (le tue eq. differenziali).
>
> Inoltre bisognava assumere una cosa del tutto irrelistica: che le gocce
> nella nuvola siano in quiete - niente moti convettivi.
>
> Per spiegare meglio che cosa intendo dovrei scrivere di più, ma faccio
> prima a rimandarti a
>
> http://www.sagredo.eu/articoli/problemi92.pdf
> pag. 7.
>
> A pag. 26 e seguenti puoi trovare la nostra discussione di quel
> problema; che non ha niente a che vedere con quello attuale, ma qui
> ciò che conta è il metodo.
>


Grazie per il link al tuo scritto, ne ho letto una parte e legegro' con
calma il resto.

Detto questo, sono ancora convinto che l'enunciato del problema vada
bene (forse eccetto per la necessita' di precisare che si trascura
l'attrito, ma forse neanche quello).

Infatti siamo in un newsgroup e

> Ovvio assumere che la goccia soggetto della propos. sia delle stesse
> dimensioni delle altre.

quelli che leggono l'enunciato sono adulti: possono giudicare da soli
quali ipotesi sono sensate.

D'altra parte IMHO la discussione fra te e Giorgio sul moto Browniano e'
anche stata stimolata dal fatto che il problema era aperto. Da quel
punto di vista mi interessa la formalizzazione dell'idea "collisioni
stocatische, campo uniforme e limite inferiore al moto" e l'espressione
di qualche proprieta' del moto (l'espressione di <r(t)^2>): forse ci
pensero' un po'.

Per quanto riguarda la necessita' di precisare che si trascura
l'attrito: senza attrito il problema diventa "facilmente" risolubile
(con soluzione sorprendentemente semplice), accorgersi di questo e'
stato superiore alla mia intuizione: magari per qualcun altro e' possibile.
Received on Mon Jul 22 2019 - 15:14:26 CEST

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