Re: effetti biologici delle radiazioni
Non sono esperto nel settore, ma il fatto che le cellule possano adattarsi a
sress chimici, fisici o radioattivi dovuti as una esposizione cronica ad un
agente tossico non stupisce. Soprattutto per gli stimoli che sono nocivi,
quali le radiazioni che possano modificare la biochimica cellulare. Ma
appunto lo stimolo deve essere originariamente nocivo. Pertanto,
l'esposizione cronica a basse dosi di radiazione superiori al livello
ambientali, indurranno una risposta adattiva della cellula che aumentera' la
produzione degli enzimi od altre biomolecole che possano compensare i danni
ottenuti. Se quindi avvenissero esposizioni acute, ma a dosi inferiori alla
soglia che possa originare danni deterministici, una cellula potrebbe essere
piu' "pronta" a riparare i danni subiti ed eliminare il possible danno
irreversibile al suo genoma.
Comprendo che questo abbia una enorme rilevanza nel settore e che le
regolamentazioni possano drasticamente cambiare, ma non mi pare che
l'opinione pubblica debba necessariamente essere piu' tranquilla.
Innanzitutto, radiazione elettromagnetica e' invero considerata nociva nella
bande dello spettro che in effetti lo e' maggiormente. Spaventati dalle
radiazioni IR? Non proprio camminando per strada... ma si' staro' attento se
sto allineando un laser IR da 1W. Ed il visibile? Simile conclusione... UV?
Le persone preoccupate per UV sta crescendo, soprattutto per chi e'
maggiormente a rischio di tumori della pelle e MOLTO nell'emisfero australe,
ove il "buco nell'ozono" obbliga persone che vivono agli estremi meridionali
a particolari attenzioni. Per energie sempre piu' alte gli organismi hanno
sempre meno difese, ed ad un certo punto solo meccanismi di riparazione e
difesa possono aiutare. Che sono appunto enzimi che riparano il DNA, morte
cellulare programmata che insorge quando la cellual si "rende conto" di
danni al propio genoma, o risposta immunitaria che induce la morte od uccide
le cellule che potrebbero diventare tumori.
Quindi, sono particolarmente contento che le regolamentazioni si attengano a
soglie precauzionalmente basse. Di fatto, non penso sia possibile che tutti
bevano acqua radioattiva cosicche' da indurre un adattapento del proprio
orgnismo, di modo che ci si possano fare senza rischio alcuno piu' esami
medici che facciano uso di raggi X o gamma... no?
Detto questo, in realta' ho apprezzato il testo riportato, ma non molto
l'atteggiamento di fondo.
Dobbiamo soprattuto considerare che gli organismi possono adattarsi a
parecchi tipi di stress, ma che se si allentano troppo le soglie per
emissioni chimiche, radioattive ed aggiungerei anche fisiche (inquinamento
acustico per esempio), un organismo dovrebbe adattarsi a troppi fattori di
stress. Livelli precauzionali sono dunque benvenuti, benche' l'opinione
pubblica debba essere sempre informata correttamente.
Esami clinici devono essere eseguiti quando ce ne e' bisogno ed e' sbagliato
se una madre non permette di fare "una lastra" alla figlia per verificare
una possibile tubercolosi, spaventata dalle radiazioni. E' anche sbagliato
che se "fai i raggi" ad un ginocchio, l'operatore ti critica se vuoi il
mantello ti piombo a protezione dei genitali perche' tanto le radiazioni
sono basse... Questo mi e' successo a Genova, una volta sola fortunatamente.
Qualche giorno fa ho ripetuto lo stesso esame in un laboratorio diverso e mi
hanno coperto di piombo senza che io lo chiedessi! :))))
Saluti
Alessandro
Cell Biophysics Group _at_ ENI-G
Received on Mon Jan 23 2006 - 20:03:06 CET
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