Benche' abbia apprezzato la tua discussione elegantemente esposta ed
argomentata, devo dire che in realta' parliamo di cose diverse e forse ho
sbagliato nella mia prima risposta a fare degli esempi pratici, talvolta
fuori luogo.
Apprezzo l'astrazione, ovviamente, forse non saremo su it.scienza.fisica :)
ne critico l'evoluzione tecnologica (ASSULUTAMENTE)... altrimenti milicenzio
domani. Ho appena finito di scrivere un pezzo della mia tesi di dottorato:
"To the scientist is maintained the privilege to plan the measurement and to
use statistical tools for the data understanding" hehehehe nel mio piccolo
mi occupo di automazione ed operazione non supervisionata di sistemi di
microscopia... quindi...
Se ho espresso qualche riflessione sull'increbilie e veloce evoluzione
tecnologica (nel senso piu' ampio possibile) che stiamo vivendo , non voleva
essere critica ma quasi di ammirazione...
E poi trovavo interessante l'idea della possibile eventuale non
intelleggibilita di uno sviluppo futuro. Non basandosi su competenze
tecniche o sulle capacita' di astrazione, ma su un vers e proprioa
impossibilita'.
Se prendiamo un genio del 2000 avanti Cristo e lo portiamo ai giorni nostri,
difficilmente potra' comprendere le tecnologie odierne... ma noi possiamo e
quindi cio' dimostrerebbe che 4000 anni di evoluzione, pur dando
(sicuramente) delle difficolta' nell'essere comprese, non rendono
l'evoluzione non-intellegible dal genere umano. L'idee che mi sembrano
esposte nel libro sono diverse. Potra' mai accadere che l'evoluzione diventi
cosi' veloce ed autosufficiente da divenire non-intellegibile. E non perche'
possa condensare i pochi anni l#evoluzione che oggigiorno riscontriamo nei
secoli, ma semplicemente perche' il nostro modo di ragionare non potra'
essere piu' "compatibile" con la comprensione dell'evoluzione?
In realta' sono daccordo su tutto cio' che dici... ma il vero quesito che in
realta' non ponevo... se non forse fra le righe... era questo
Received on Fri Jan 06 2006 - 00:17:15 CET
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