Re: domanda su potenziale elettrico
>Secondo me gia' cosi' e' detto male, anche a livello elementarissimo.
>Si dovrebbe cominciare con l'osservazione che il calore ceduto e'
>proporzionale al salto di temperatura.
>Detto questo, si potra' scrivere Q = C * Delta t, si potra' dire che la
>costante C di proporzionalita' si chiama "capacita' termica".
In relazione a ci� le enuncio le seguenti affermazioni riportandole da
diversi libri che ho sotto mano:
Daniele Sette "Lezioni di fisica vol II"
: "... il calore specifico � la quantit� di calore che
bisogna dare all'unit� di massa del corpo perch� la sua temperatura
vari di un grado"
Oppure:
"con cautela si pu� dire che [la capacit� termica] essa
rappresenta la quantit� di calore necessaria al corpo (massa m)
perch� la sua temperatura vari di un grado"
Ugo Amaldi "LA fisica per i licei scientifici" Ed Zanichelli
: "... il calore specifico [...] esprime la quantit� di
energia che � necessaria per innalzare di 1K la massa di 1Kg di una
determinata sostanza"
Luigi Milano: "Manuale di Fisica" Ed. Etas libri
" La capacit� termica di un corpo � numericamente uguale alla
quantit� (media) di calore necessaria per aumentare la temperatura
del corpo di un grado"
"Il calore specifico di un corpo esprime numericamente la
quantit� (media) di calore necessaria all'unit� di mass del corpo
per aumentare la sua temperatura di 1� C"
Halliday Resnick "Fondamenti di Fisica" Ed CEA
"La parola <<capacit�>> [...] significa semplicemente la
quantit� di calore dal corpo che corrisponde a un aumento unitario
della temperatura
Posso trovarmi d'accordo con lei affermando che � un uso improprio di
definire queste costanti quali calore specifico e capacit� termica,
ma credo di poter affermare che � diffuso nei libri di testo che ho
nella mia biblioteca.
E' chiaro che la formula di per se stessa pu� essere considerata
autoesplicativa, ma pare che molti libri (e credo molti insegnanti come
me) sentano il bisogno di andare al di l� del far leggere la formula e
si cerca cos�, con un tentativo che indubbiamente � forse improprio
(ma che forse potrebbe essere espresso meglio con le parole di Ugo
Amaldi: ""... il calore specifico [...] esprime..." piuttosto
che, come dice il sottoscritto, "il calore specifico [...] �") ma
che cerca di dare un "significato fisico" (quale sia il significato
che questo appellativo significhi) a quelle che sono semplici rapporti
o prodotti di grandezze fondamentali.
Questo fatto ci pemette di visualizzarci ragionamenti che riguardano le
grandezze in esame. Se io ad esempio voglio ragionare sul fatto che il
calore specifico a volume costante � minore di quello a pressione
costante, dopo aver preso una massa unitaria di sostanza e averla fatta
incrementare nei due modi noti con del calore, si far� osservare che
proprio la diversit� di calore ceduto influenzer� i diversi valori
del calore specifico, a ci� si pu� giungere passando attraverso la
formula che implica che se i numeratori sono diversi a parit� di
denominatori i rapporti saranno diversi, oppure arrivare direttamente
(intuitivamente, o "fisicamente" faccia lei) avendo detto che quella
quantit� di calore data all'unit� di massa per far incrementare di
un'unit� la temperatura era proprio (se si vuole "numericamente") il
calore specifico.
E' chiaro che di fronte ad un modo di spiegare incentrato sulla
lettura della formula e il secondo che invece fa intuire usando
procedimenti volti pi� all'"'immaginazione fisica" che al
rigore, un fisico non pu� che trattare severamente il secondo metodo e
premiare il primo, ma osservo che questa necessit� � nella mente di
molti che parlano di questa materia, forse � una necessit� umana, che
ne dice?
Received on Fri Dec 16 2005 - 23:56:01 CET
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