Re: domanda su potenziale elettrico
Gentile Elio Fabri
� chiaro che la "differenza di potenziale Vf-Vi, non �
dimensionalmente uguagliabile al lavoro, Vf-Vi � una scrittura valida
soltanto in termini numerici e non dimensionali.
E' questo un modo di dire e che credo sia adeguato per dare un
contenuto intuitivo ai concetti fisici, analogo a quello usato in altre
situazioni fisiche:
faccio degli esempi:
la capacit� termica: a rigore � C = Q/Delta t
quando se ne parla si dice � il calore che si d� ad un corpo per
aumentarne la temperatura di un grado celsius (o Kelvin),
� chiaro che questa definizione non tiene conto delle differenze
dimensionali tra Capacit� termica e Calore, ma � un uso in fisica per
rendere "fisico" un concetto puramente matematico.
Si potrebbe dire che in fisica tutte le grandezze derivate sono
definite matematicamente (in generale sono derivate o integrali di
grandezze fondamentali) ma ci� non toglie che si faccia lo sforzo di
esprimerle in modo da mettere in evidenza il contenuto "fisico" della
definizione che, sebbene semplifichi uguagliando capacit� termica con
il calore, oppure il lavoro con il potenziale offre allo studioso un
modello capace di "vedere" il concetto dal punto di vista anche non
puramente matematico (sebbene qualcuno possa dire che la fisica,
essendo un modello matematico non abbia bisogno di queste idee per
parlare delle grandezze fisiche).
Chiedo uno scambio su di ci�.
In secondo luogo quando affermo di "non sapere dove sia l'errore"
voglio affermare che, sebbene la formula (1/2Vf�-1/2V�)/C mi sia
chiara nella sua formulazione, mi chiedo come si possa conciliare la
formula: L = 1Coulomb(V)(ora ci siamo dimensionalmente!) e L 1/2C(Q+1)/2-1/2CQ/2.
quando in entrambi si parla di lavoro per portare un Coulomb da una
lastra all'altra (lo so che 1 Coulomb non � una piccola quantit�!).
Sarei propenso alla seconda, ma anche la prima sembra essere coerente.
Forse, mi dico, la formula L = 1Coulomb(V)
deve essere tale da non modificare il campo a cui la carica di 1
Coulomb viene soggetta, in altri termini, non come nel caso del
condensatore dove questa carica va a modificare la configurazione che
crea il campo che compie il lavoro.
Direi quindi che la "definizione" di
L = 1Coulomb(V)
come il lavoro per portare la carica di 1 Coulomb da una lastra
all'altra sia inadeguata al momento che mentre lo si fa si modifica il
campo che crea il lavoro, mentre se si considerassero altre
configurazioni in cui il campo non riceve modifiche da questo passaggio
di carica si potrebbe affermare quanto sopra.
Grazie fin d'ora per la risposta.
Received on Thu Dec 15 2005 - 00:01:06 CET
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