Giulio Severini ha scritto:
> PREMESSA:
>
> chiameremo evento-minimo, l'evento pi� elementare possibile in un dato
> spazio-tempo
>
> chiameremo atomo di spazio-tempo la pi� piccola quantit� possibile di
> un dato spazio-tempo
>
> chiameremo macroevento un insieme di N eventi-minimi in un dato
> spazio-tempo
>
> chiameremo macrocausa un macroevento generato da un altro macroevento
>
> ESEMPIO:
>
> siano dati N eventi-minimi che interagiscono tra di loro in un lasso di
> tempo indefinito; in questo lasso di tempo gli eventi-minimi
> produrranno dei macro-eventi osservabili. I macroeventi, agli occhi
> degli osservatori, seguiranno leggi fisiche ben precise, ma ogni
> evento-minimo seguir� leggi elementari ignote agli osservatori.
>
Ciao Giulio.
Ci ho riflettuto su... ho tratto qualche conclusione ( moolto personale
):
Condivido la quasi totalita' delle tue idee, ma mi lascia perplesso
l'evento minimo.
Orbene :
Per come la metti tu ( una realta' che si struttura sempre maggiormente
di costituenti, a loro volta strutturati ) avviene una sorta di dialogo
causale tra strutture di pari livello.
Una struttura e' qualcosa di simile a quella "struttura stabile
all'interno di sistemi turbolenti"...( o qualcosa di pari che ne renda
l'idea ). A titolo di esempio mi verrebbe da proporre la pentola
d'acqua posta sul fuoco.
Se la fiamma e' molto bassa, allora io tratto il sitema come non
lontano dall'equilibrio, e comunque l'energia del fondo e' portata in
giro sempre per opera di agitazioni molecolari e scambio
cinetico.....quindi applico la cinetica di boltzmann, avendo cura di
porre una leggera perturbazione allo stato stabile......se la fiamma
aumenta vado lontano dall'equilibrio....e via al regime altamente
instabile....ma nascita di celle convettive: Cioe' vedo la nascita di
strutture a partire dalla caoticita' [ questo solo per dare l'idea che
la cosa non e' poi fuori da ogni logica ]
Quindi una struttura ci sta.... una struttura fatta di "componenti";
dove il componente e' a sua volta una struttura.... Quindi vedo un
ammasso, una galassia, una stella, un ecosistema, una cellula, una
proteina, un atomo....ma bada che non voglio restringere la visuale
alle sole grandezze che si diversificano soltanto in base alla loro
scala dimensionale!
La cosa e' anche visibile ... c'e' in letteratura gente che ne tratta
aspetti ontologicamente comparabili......
Mi sorge un dubbio: tu chiudi la riccorrente decomposizione in sotto
strutture quando si arrivi al Minimum....ossia al quanto! Ma il quanto
che cosa sarebbe? Secondo me esso deriva proprio dalla interazione tra
strutture di diverso livello...nel caso nostro il quanto lo ritrove non
perche' esiste esso...ma perche' sei tu ad ispezionare. Quello che mi
viene da proporre e' che il quanto potrebbe esistere anche
all'inverso....Cioe'
Se un elettrone volesse studiare il comportamento finanziario di una
azienda come quella americana che fa i sistemi operativi che vanno
tanto di moda sui pc...( permettimi di essere un po' pazzo, ma tanto
non voglio fare altro che rendere un'idea ) esso, l'elettrone, alla
fine si troverebbe nella situazione in cui dovrebbe per forza valutare
il problema tutto in maniera statistica...non avra' piu' valori
numerici ma fluttuazioni!
Ora come anche per h ( in generale il quanto e' riconducibile a questa
fluttuazione... ma nel senso opposto pero' ) supporrei che questi
quanti non sono a quel determinato livello...ma a quel determinato
rapporto tra livelli.
Received on Tue Nov 29 2005 - 14:51:08 CET
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