Re: Riduzione della chimica alla fisica?

From: Soviet_Mario <Soviet_at_MIR.CCCP>
Date: Tue, 01 Nov 2005 11:36:42 GMT

Josef K. ha scritto:

>
>
>>SE (o nella mia opinione QUANDO) la chimica diventer� a tutti
>>gli effetti e per tutti gli aspetti, una scienza esatta pura,
>>sostanzialmente computabile in modo "esatto" (dove per esatto
>>intendo solo predittivo e con margine di incertezza esiguo e
>>trascurabile) in modo da poter sostanzialmente rendere obsoleta
>>l'esperienza empirica laddove ogni possibile esperimento potr�
>>essere simulato al calcolatore producendo gli stessi risultati.
>
>
> Converrai con me che la fisica non � una scienza esatta pura dove
> l'eperienza empirica � obsoleta.

se quoti per intero il mio post, vedrai che cito qualche esempio
di branca fisica ancora non computabile. Ad es. la
fluododinamica, le simulazioni atmosferiche e climatiche globali
.....
Volendo essere un po' superficiali, tutti i sistemi fisici
intrinsecamente caotici e fortemente dipendenti da piccole
variazioni delle condizioni iniziali e che si trovano lontano da
situazioni un po' particolari (ossia da quei punti di
convergenza stabili definiti "attrattori strani") sono e
probabilmente resteranno intrinsecamente non computabili in modo
esatto. Nel senso che un caos di tipo "frattale", a struttura
fine infinitamente complessa, rimane al di fuori della portata
di qualsiasi calcolatore "finito". Ma non � questo il punto. Il
fatto � che il modello che descrive quel caos indeterminato � un
modello esatto ! Esatto nel senso che ti dice quanto
indeterminato � il sistema, per cui il modello � predittivo
(anche se la predizione non porta a prevedere niente). E' in
grande quanto accade in piccolo nella mecc. quantistica, che �
esatta pur maneggiando variabili solo statistiche e non potendo
portare a previsioni esatte. Ma il punto � che non � la branca
ad essere imperfetta, � la natura stessa che funge in quel modo.
Naturalmente anche la fisica avr� ancora di certo qualche zona
d'ombra persino nella teoria pura e non solo sulle misure di
qualche grandezza importante, ma meno, molto meno della chimica.
Io sono cmq convinto che la fisica debba rallentare la frequenza
e l'entit� dei riassestamenti strutturali, e che anche la
chimica si stia consilidando, seppure con un ritardo
probabilmente di svariati decenni nel grado di maturit�.
A lungo termine penso che convergeranno, cmq (lungo non so bene
definirlo ... potrebbe essere un ventennio, cinnquant'anni ... o
magari meno, non so stimare questa cosa)

> Ora il messaggio ha molto pi� senso e mi scuso della mia stupidit�, ma
> a me pare che ci siano ancora enorme branche della fisica dove
> l'esperienza empirica � imprescindibile.

fuor di dubbio. Anche perch� � una scienza che per statuto
praticamente obbliga le teorie a passare sempre sotto il
verdetto degli esperimenti, e le teorie fisiche sono spesso
molto pi� avanti della pratica, contrariamente a quanto accade
in chimica, dove spesso le osservazioni precedono e talvolta
attendono molti anni prima di essere ben inquadrate e spiegate.

> Non solo perch� comunque ogni simulazione teorica deve confrontarsi
> con l'esperimento (altrimenti che senso ha), ma anche perch� i
> parametri che entrano nella "teoria" sono comunque estratti
> dall'esperienza empirica.

si. Tipo la previsione del destino del ns. universo, che pur
essendo inquadrata in molte equazioni "parametriche" rimane
ancora indefinita per la non conoscenza di alcune invarianti che
determinano il peso di tali parametri. Ad es. nessuno sa ancora
in modo certo quanta massa "oscura" ci sia, e quanto pesi
esattamente un neutrino, che � la particella pare pi� abbondante
in assoluto. Queste misure condizionano l'esito della
previsione, e quindi giustificano gli esperimenti. Non penso, ma
non me ne intendo, quindi so che si tratta solo di uan
sensazione inattendibile, che malgrado questi margini di
indeterminazione grossi terremoti teorici arrivino ancora a
sconvolgere la Teoria Standard, a questo punto
ciao
Soviet_Mario
>
>
> Rob
Received on Tue Nov 01 2005 - 12:36:42 CET