> Ciao, voglio ripetere quello che hai detto con altre parole:
> La tua "composizione di eventi minimi" come "macro-causa" produce un
> "macro-effetto", il quale dovrebbe obbedire alle leggi fisiche che noi
> adottiamo.
> Se poi per "macro-causa" si considera una diversa "composizione di
> eventi minimi" allora molto probabilmente ne dovra' risultare un
> diverso "macro-effetto"...sono nella direzione giusta?
Non propriamente :-); non ritengo corretta la frase 'il quale dovrebbe
obbedire alle leggi fisiche che noi adottiamo'.
Il problema � semplice di per s�, vediamo se riesco a renderlo con un
esempio (mi perdoneranno i fisici del ng per il mio linuaggio a volte
poco scientifico e preciso):
PREMESSA:
chiameremo evento-minimo, l'evento pi� elementare possibile in un dato
spazio-tempo
chiameremo atomo di spazio-tempo la pi� piccola quantit� possibile di
un dato spazio-tempo
chiameremo macroevento un insieme di N eventi-minimi in un dato
spazio-tempo
chiameremo macrocausa un macroevento generato da un altro macroevento
ESEMPIO:
siano dati N eventi-minimi che interagiscono tra di loro in un lasso di
tempo indefinito; in questo lasso di tempo gli eventi-minimi
produrranno dei macro-eventi osservabili. I macroeventi, agli occhi
degli osservatori, seguiranno leggi fisiche ben precise, ma ogni
evento-minimo seguir� leggi elementari ignote agli osservatori.
In questo scenario ci� che l'osservatore � in grado di misurare e
quantificare saranno i macroeventi e le loro macrocause, macrocause
che, a loro volta, saranno macroeventi per altre macrocause e cos�
via. La fisica contemporanea � lo studio delle leggi che governano
questi macroeventi, e noi siamo gli osservatori, a nostra volta
macroeventi che generano macrocause e macrocause di altri macroeventi
(sembra un gioco di parole, ma non lo �).
Come vedi, la frase che ti avevo detto che non andava si riferisce
proprio a questo: i macroeventi interagiscono tra di loro seguendo
leggi fisiche che hanno senso per gli osservatori, ma non per gli
eventi-minimi che interagiscono secondo leggi elementari (per restare
in tema le potremo chiamare leggi-minime o
leggi-minime-di-funzionamento).
Quindi ogni legge fisica che noi riconosciamo come tale potrebbe essere
il risultato su grandissima scala dell'azione di queste leggi-minime
che governano il comportamento e le relazioni degli atomi di
spazio-tempo.
Ritornando al nostro esempio - l'elettrone emette un fotone - questi
sar�, in base a quanto detto fin'ora, il risultato su grandissima
scala di quanto avvenuto su piccolissima scala, ovvero questo
macroevento sar� il risultato osservabile dell'interazione di N atomi
di spazio-tempo che avranno generato N eventi-minimi secondo
determinate leggi-minime.
Spero di essere stato abbastanza chiaro.
Voglio sottolineare una cosa che mi sta particolarmente a cuore: quando
ho parlato che c'� bisogno di nuovo tipo di meccanica mi riferivo
proprio a questo, alla meccanica degli eventi-minimi. Io sono
fermamente convinto della granularit� dello spazio-tempo; questa
convinzione mi deriva dalla mia assoluta impossibilit� di risolvere
logicamente uno spazio-tempo continuo nei suoi costituenti elementari.
Concludo precisando che non � necessario che un atomo di spazio-tempo
abbia una rappresentazione geometrica ben precisa; ci� che conta ai
fini di considerarlo un atomo di spazio-tempo o meno non � tanto la
sua forma geometrica quanto il suo raggio di azione o, se volete
chiamarlo in altro modo, il suo campo di validit�. Su cosa sia questo
'campo di validit�' ci devo ragionare meglio su, ma spero sia
intuibile per ora.
Saluti :-)
Received on Wed Nov 02 2005 - 12:49:51 CET
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