Ciao Marco, il tuo esempio in alcun modo NON richiede il principio di
causa ed effetto. Forse non l'ho capito bene, quindi provo a ridirlo a
parole mie.
Un elettrone, nel tuo esempio, ha emesso un fotone non perch� vi sia
stata una (LA) causa, ma perch� � necessario RAGGIUNGERE uno scopo, e
questo scopo lo si raggiunge ANCHE tramite l'emissione di un fotone da
parte di un elettrone.
Bene. Ma perch� questo punto di vista dovrebbe eliminare il principio
di causa ed effetto? Non lo capisco. Secondo questo esempio vi sarebbe
la necessit� di ragiungere uno scopo? E allora? Lo scopo lo si
raggiunge attraverso una serie di eventi, e un evento � determinato da
un evento prima che � determinato da un evento ancora prima e cos�
via. Ovviamente, volendoci spingere fino all' EVENTO PRIMO ci si
scontra con l'infinito. Questa regressione sembra non avere mai fine, e
sinceramente al di l� di tutto non mi trovo per niente daccordo con la
visione cosmologica di un universo nato dal nulla, all'improvviso, per
una fluttuazione di non so quale campo. Il bello, tra parentesi, �
proprio questo. Noi, concettualmente, nemmeno possiamo immaginare,
figurare, un evento senza una causa. E' inutile anche il solo
desiderare di provarci. Il perch� � sottile. Dal mio punto di vista,
i concetti, cos� come i sentimenti, hanno una rappresentazione fisica
ben precisa nel cervello. Ed il cervello si � formato in milioni di
anni di evoluzione, in base ai dati sensoriali ricevuti dall'esterno,
filtrati attraverso i sensi, evolutisi secondo la strada che la Natura
ha ritenuto pi� opportuna;
ad.es. la Natura ha fatto in modo che la *nostra* vista fosse sensibile
solo ad un insieme ristretto delle lunghezze d'onda dello spettro
elettromagnetico perch�, evidentemente, per noi esseri umani vedere
l'infrarosso o l'ultravioletto non serviva (serve) a niente.
Ancor pi� importante, tutti i concetti matematici che abbiamo
elaborato hanno avuto origine da ci� che abbiamo sempre avuto intorno;
anche la matematica attuale, per quanto complicata sia, condivide la
stessa origine di una matematica basata solo sulle quattro operazioni
elementari (se ce ne sono ancora di matematiche cos� elementari non lo
so).
Lo stesso vale per ogni branco della Scienza (e della Fisica
soprattutto).
Noi vediamo la Natura secondo un meccanismo di causa ed effetto. Il
nostro cervello si � sviluppato in tal senso. Poich� i pensieri hanno
una rappresentazione fisica ben precisa nel nostro cervello, e
ovviamente dipendono da come questo si � evoluto (quindi strutturato)
a me risulta chiaro che il concepimento di un EFFETTO senza una CAUSA
sia impossibile anche in linea di principio. Semplicemente perch� il
nostro cervello NON PUO' ELABORARLO. Non so se riesco a spiegare il mio
punto di vista: quello che voglio dire � che siamo fisicamente
limitati dalla nostra stessa Natura su ci� che possiamo capire,
concepire, elaborare e via dicendo.
E c'�, secondo me, un'enorme differenza concettuale tra il principio
di causa ed effetto e ad.es. un principio antiintuitivo come il
Principio di Incertezza di Heisenberg (si, qui lo chiamo con il giusto
nome per correttezza). L'incertezza � un concetto noto all'essere
umano. Certo, il doverlo applicare alla Natura pu� suonare strano le
prime volte, ma poi piano piano ci si abitua. Non � un concetto
IMPOSSIBILE.
Ma il solo provare a concepire un effetto senza una causa �
semplicemente assurdo. Perch�, ragionando per assurdo, arriviamo a
questo punto:
EVENTO B <-------------- ? (EVENTO A)
<---------------linea temporale ---------------
ovvero � accaduto l'evento B, ma quale ne � la causa? E' l' EVENTO A?
Risposta 1. SI, ha una causa, ed � l'EVENTO A. Risposta 2. NO, non ha
una causa. Nel secondo caso, come giustifichiamo l'EVENTO B? Davvero in
Natura un evento pu� NON avere una causa? Allora come si incastra
l'EVENTO B nelle leggi della fisica? Le leggi, allora, che validit�
hanno?
C'� ovviamente il terzo caso:
|<--------EVENTO A
|
EVENTO B |<--------EVENTO A1
|
|<--------EVENTO A2
in cui ad un evento B possono essere associate n cause, le quali hanno
una certa probabilit� - mutuamente esclusiva - di esserne la causa.
Ma in questo caso, io condivido le perplessit� di Einstein e Dirac,
cio�...non posso credere che la Natura giochi veramente a dadi. Certo
non sono tecnicamente preparato per replicare ad affermazioni tipo
quelle fatte da Feynman secondo il quale, non solo la Natura gioca a
dadi, ma li tira laddove noi non possiamo vederli.
Accettare che, ad un evento B, possano essere associate pi� cause e
che ogni volta sia una lotteria, vuol dire almeno per me accettare
l'incosistenza di fondo della Fisica cos� come noi la conosciamo e
delle leggi che la governano.
Voi che ne pensate?
Received on Wed Oct 19 2005 - 16:02:05 CEST
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