Ma siamo sicuri che della ruota, che stiamo in effetti eliminando, si
sia capito tutto?
Prima ancora della scoperta vera e propria della ruota fu risolto il
problema della quadratura del cerchio: infatti la prima ruota era
quadrata.
Ma non andava bene, perch� sobbalzava (4 sobbalzi ad ogni giro). Per
eliminare un sobbalzo si invento' allora la ruota triangolare, che
pero' andava ancora peggio.
Ci fu chi pero', bastian contrario, pens� di risolvere il problema dei
sobbalzi aumentandoli. Fu cosi' inventato contestualmente il paradosso,
il calcolo differenziale e, un epsilon dopo, finalmente la ruota.
Con infiniti sobbalzi nessun sobbalzo.
La Scuola di Zenone apri' quasi subito, con l'annesso laboratorio pieno
di tartarughe, ed attrezzato di stadi, frecce e bersagli.
Altri, molto pragmaticamente, trovarono molto utile la scoperta e si
dedicarono alla costruzione di carri, alla locomozione ed al nomadismo.
Colui che aveva scoperto la ruota aveva osservato che quando si deve
spostare un blocco cubico di pietra che non si possa far scivolare,
facendolo "rotolare" si doveva al massimo sollevare, nel peggiore dei
momenti, solo la meta' del suo peso, e penso' allora a come si poteva
fare per sollevare ogni volta una quota minima del peso totale, magari
con spostamenti piu' piccoli, distribuendo quindi il lavoro nel tempo.
La cosa straordinaria fu che un numero infinito di sforzi nulli non
dava la fatica iniziale, ma una fatica che pareva nulla. Mah!
Si compiacque del suo manufatto, e si guardo' intorno: la Natura, che
pure per altre cose egli aveva copiato, non gli sembrava esser stata
capace di fare nulla di simile, e se ne compiacque quindi molto di
piu'.
Nessun animale aveva le ruote.
Tempo fa, sentendomi dire questa cosa ed invitare a chiedersi come mai,
mi venne segnalato un articolo su "Le Scienze" in cui si parlava di
animali che si muovono con le ruote.
Mi sono poi precipitato a guardare. Naturalmente il titolo era solo per
far comprare il giornale, perche' l'articolo, dentro, parlava di una
specie di volpe del deserto (non ricordo) che si appallottola a ruota
per far prima quando deve scendere giu' per una china.
Bella scoperta!
La natura, se potesse, farebbe degli animali con le ruote: disporrebbe
del materiale giusto, l'osso, e sicuramente, per alleggerirla, come fa
con i radiolari, l'attrezzerebbe anche della meravigliosa decorazione
di raggi, arabescati a seconda della specie, e troverebbe sicuramente
un materiale adatto per i copertoni.
C'e' il problema pero' dell'alimentazione dell'organo, vasi sanguigni e
trasmissioni nervose, perche' la ruota dovrebbe, come il resto della
bestia, nascere crescere ed invecchiare, e con quella faccenda dello
snodo intorno al perno, per il quale tra l'altro ottimo lubrificante
potrebbe essere il liquido sinoviale, si creerebbe un groviglio di fili
che dopo mezzo giro bloccherebbe tutto.
Forse pero' la Natura avrebbe potuto giocare con le colonie di viventi,
distribuendo le funzioni, ed assegnando quella della locomozione,
magari giu' per dirupi, a una grande quantita' di paria abbracciati in
cerchio a fare da ruote al resto dell'organismo, col cocchiere a
cassetta e la regina sul baldacchino. Evidentemente pero' la Natura non
e' cosi' spietata nel suo innegabile classismo, nonostante Piero
Angela.
Il cerchio era noto da tempo, invece, perche' la natura ne faceva ampio
uso.
I perfetti cerchi del Sole e della Luna, per esempio. Ognuno poteva poi
"vedere" la grande sfera delle stelle fisse, prima di Parmenide e prima
che Nicolo' da Cusa dilatasse all'infinito il suo raggio, collocandone
il centro in ogni punto e la periferia ad Utopia.
E i cerchi nell'acqua, quando si butta una pietra.
Prima di costruire la ruota, l'uomo aveva copiato dalla natura il
cerchio: certo suo vasellame, cerchi rituali di pietre, la capanna di
sterpi e paglia ecc.
L'aveva fatto anche ruotare, questo cerchio, quando aveva inventato la
danza, o la macinazione del grano col mulo che gira intorno al palo, o
il banchetto per tornire il vasellame di argilla..
Ma una cosa e' la rotazione, un' altra il rotolamento.
Per questo la scoperta della ruota fu cos� importante.
Il rotolamento del cerchio fu una rivoluzione, e si inizio' la civilta'
della ruota.
La ruota traslante che rotola e' una cosa di un tremenda complessita',
sulla quale pero' l'uomo non ha mai meditato a fondo, ed in ogni modo
non ha mai fatto parte della sua cultura. Lo dimostra il fatto che non
appartiene all'immaginario - ne' e' mai appartenuto, se non
all'intelligenza di pochi curiosi perspicaci o alla competenza
matematica di un ristretto periodo strorico - la considerazione del
moto reale che fanno i vari punti della ruota: per il senso comune in
particolare la ruota va, e basta, e' un oggetto unico che trasla.
Certo tutti sanno che il perno (il suo centro) si muove
in linea retta, ma e' difficile che uno pensi per conto suo che non
tutti i punti della ruota lo fanno: glielo si deve far notare.
Quando lo spiegate a qualcuno, costui ha la sensazione di fare una
divertente e originale (!) scoperta.
Se volete far divertire gli ospiti del vostro salotto chiedete quali
sono i punti del treno che vanno indietro mentre il treno va avanti.
Nessuno indovinera', perche' vi parleranno tutti di stantuffi, o di
quello che sceglie la toilette di coda (se fila piu' veloce del treno
per via dell'impellente necessita'): roba del genere. Quando
spiegherete che si tratta di punti, a turno, appartenenti alla parte
della ruota del treno tagliata dalla linea di appoggio sul binario (la
parte inferiore del cappio della cicloide allungata) resteranno
stupefatti.
La prova decisiva della famigliarita' scarsa o nulla che si ha con
queste cose sta nel fatto che tutto cio' e' considerato paradossale,
come se fosse paradossale che mentre cammino il mio braccio va
periodicamente indietro.
Un altro pesante indizio e' la precisazione, che trovate annessa in
tutte le difinizioni correnti di cicloide, che il cerchio mentre rotola
non deve strisciare: ma non basta dire che rotola? Come fa a rotolare
se striscia? Se striscia non rotola, trasla, e se trasla non sta
rotolando.
Sarebbe come raccomandare, quando si definisce operativamente il
cerchio, di non spostare la punta metallica dopo averla fissata in un
punto C.: vi prenderebbero per scemi, ma solo perche' il cerchio e'
cosa nota, ed � entrato pienamente nella cultura, perche' e' la prima
cosa (almeno oggi, una volta erano le aste) che si insegna ai bambini a
scuola.
La scoperta del differente comportamento dei punti del cerchio, con lo
studio accurato delle varie cicloidi - sempre meno accorciate
procedendo dal centro verso la periferia ed allungate oltre) - doveva
far parte integrante della scoperta della ruota e della sua civilta',
ed invece cio' non e'accaduto.
E se non e' successo finora le probabilita' che possa avvenire in
futuro diventano di per se' sempre piu' scarse, poiche', a parte
Agnelli e poche altre cose, pare che la ruota, tutto cio' che rotola o
comunque gira, stia scomparendo.
Sono sparite praticamente le eliche degli aereoplani, fra un po' i
giocattoli a ruote per i bambini, i telefoni a ruota, le rotelline
degli olologi, delle calcolatrici e dei contatori.... Volentieri i
progettisti della silhouette delle automobili farebbero sparire le
antiestetiche ruote (l'unico dettaglio restato uguale dai tempi delle
carrozze a cavalli) sotto la carozzeria.
Fra un po' avremo la levitazione magnetica per muoversi sulle rotaie e
sara' quindi ancora pi� difficile che i bambini risolvano il problema
del treno che va all'incontrario.
Nel computer ci sono solo due cose che girano: la ventola di
raffreddamento e la pallina del mouse.
La ventola del mio cigola un po', ma la cosa non mi dispiace, perche'
penso che sia l'unica cosa un po' umana che gli e' rimasta.
Ci sarebbe la pallina, ma e' stata ormai sostituita da due raggi laser
incrociat�.
Giusto perche', nell'attesa che la clessidra sparisca, il "desocupado
operador" non si metta a pensare al moto dei vari punti della sferetta
mentre questa rotola sul panno verde.
In attesa anche di far sparire la ventola raffreddando stocasticamente
gli elettroni.
Con l'invenzione della ruota la "mano" (come diceva Giordano Bruno per
indicare la progettualita') dell'Uomo ha superato la mano di Dio, che
non ha saputo crearla.
La civilt� della ruota e' pero' appena iniziata, e si corre il rischio
di non andare oltre.
L'uomo ha scoperto la ruota ma non la ha ancora studiata bene.
Luciano Buggio
Received on Mon Oct 24 2005 - 19:27:32 CEST
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