"Mimmo" <sorfab2005_at_libero.it> ha scritto nel messaggio
news:195Z210Z65Z24Y1128110550X19886_at_usenet.libero.it...
> E' vero che nel mondo delle particelle non esiste
> il principio di causa ed effetto?
> E se possibile vorrei sapere cos'� il principio di causa ed effetto.
Ti faccio un esempio:
Il fotone � una particella di luce. Un rivelatore
di fotoni (esempio: una cellula fotoelettrica)
serve a rivelarli quando ci sono.
Ora considera una parete immensa, fittamente lastricata
da molti rivelatori, uno a fianco dell'altro, a stretto
contatto. Immagina un'onda elettromagnetica
enormemente estesa (un'onda piana, o qualcosa che le
si approssimi) ma di intensit� cos� debole da essere
associata a un solo fotone (l' intensit� della luce in un'onda
viene dal numero dei fotoni associati all'onda).
Appena l'onda tocca la parete, quell'unico fotone viene
assorbito e fa scattare uno dei rivelatori. Perch� solo uno?
E chiaro: perch� il fotone � una particella elementare e non pu�
frantumarsi in tanti pezzi, quindi se colpisce quel rivelatore
non pu� colpirne nessun altro. Fin qui tutto bene. Ma perch�
proprio quel rivelatore e non un altro, fra i tantissimi colpiti
simultaneamente dall'onda? Perch� sceglie proprio quello?
Un fisico dotato di mentalit� classica risponderebbe:
" il fotone non sceglie nulla, semplicemente si trovava
diretto fin dall'inizio verso quel rivelatore, come un
proiettile verso il bersaglio: la sua traiettoria era quella,
e l'onda viaggiava insieme a lui.
E' logico quindi che abbia colpito quel rivelatore: perch�
il destino di finire l� sopra era fissato gi� nelle condizioni
iniziali del suo moto. "
Questo � quanto sostenuto dalla vecchia teoria dell' onda
pilota ( una fra le tante teorie a variabili nascoste: si tratta
di una posizione interessante ma attualmente minoritaria
tra i fisici).
Il fisico che aderisce all'interpretazione standard della
meccanica quantistica risponde invece cos�:
" la risposta precedente � sbagliata, perch� il fotone � un oggetto
microfisico e a differenza dei proiettili non ha traiettoria;
mentre viaggia con l'onda, non si trova in un punto particolare
e appena l'onda tocca la parete si concentra istantaneamente in
un punto preciso e viene rivelato l�, e non altrove."
Se a questo punto gli domandi: perch� proprio l�?
ti risponde: " perch� � cos�, e basta; non c'� altro
da sapere"
In altre parole, secondo lui � come se il fotone avesse
il libero arbitrio e decidesse su quale rivelatore andare.
E' una risposta che Einstein considerava una
non-risposta, e perci� non l'accettava:
"l'idea che una particella decida lei quando e
dove andare mi � insopportabile" scrive in una lettera
a Max Born (non ricordo le parole esatte ma il
concetto � questo).
Nemmeno Dirac l'accettava, ricordo di aver letto
(purtroppo non ricordo la fonte ma sono sicuro di
quel che scrivo) che la sua risposta era:
" � la Natura che decide ". Questo suona gi� pi�
ragionevole, il guaio � che manchiamo oggi di una
teoria che ci dica in che modo la Natura decide.
Tornando alla tua domanda: � chiaro che la risposta del
fisico "ortodosso" viola il principio di causa, in quanto
afferma l'esistenza di un evento (l'urto del fotone in un
punto preciso della parete) privo di causa (non esiste una
ragione che giustifica l'evento).
Ciao,
Corrado
Received on Fri Oct 14 2005 - 19:03:58 CEST
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